“False promesse e speranze vane”: nuovo appello a politica e sindacati da parte delle Vie Blu del Lagonegrese

LAURIA (PZ) – “False promesse speranze vane”. E’ il nuovo grido di dolore che giunge ancora una volta dalla delegazione delle Vie Blu del lagonegrese indignata “per l’ ennesima presa in giro da parte della politica regionale e dai sindacati di categoria”. Ancora una volta,  si legge in una nota diramata, “dobbiamo registrare un forte ritardo sul pagamento delle spettanze di settembre e ormai anche di ottobre senza che si abbiano notizie in merito”. Un colpo anche alla dignità dei lavoratori, i quali parlano di indignazione e mortificazione umana: “ma come si fa a non essere indignati e mortificati nella propria dignità quando si deve negare qualcosa ai propri figli o quando ci si deve indebitare per far fronte alle spese correnti? I politici e  anche i sindacati che tra l’ altro sono quelli che ci dovrebbero difendere, sono completamente sordi, organizzando solo riunioni di circostanza senza risultato”.

Una lettera e un attacco anche alle sigle sindacali, colpevoli, secondo gli operai Vie Blu, di non essere abbastanza severi nei confronti delle Istituzioni, attaccando anche la manifestazione di Tito dello scorso weekend: “è stato facile per loro portare oltre 1000 persone alla presentazione del loro manifesto per il lavoro che poi resterà lettera morta, ma si guardano bene dal manifestare sotto i palazzi delle istituzioni”. Ma le Vie Blu del Lagonegrese si pongono domande anche in merito al cosiddetto e tanto decantato “cambio di passo” della politica regionale: “è la politica del predicare bene e razzolare male, il che è peggio delle false e vane promesse non mantenute, perché oltre a una dignità lavorativa calpestata, c’è anche l’illusione di una presa in giro sotto il profilo umano”.

La nota si conclude poi con un appello diretto e senza peli sulla lingua: “E’ da tempo che cerchiamo di toccare le vostre coscienze ma invano, forse perché’ una coscienza non l’ avete. Vi riempite solo la bocca nel parlare di risorse umane da valorizzare, di diritto al lavori ecc. poi però tutto resta lettera morta e questo è veramente desolante. Ricordate, o quanto meno cercate di farlo, che l’ uomo per essere tale deve avere la sua dignità e ciò non può esistere senza lavoro e senza compenso per quello svolto. Riflettete e cercate per una volta di mettervi nei panni di chi vi implora per avere il rispetto dei propri diritti”.