ROMA (ANSA) – Entro fine maggio si potrebbero fare le vaccinazioni a tutte le classi di età sotto i 65 anni, ovvero la campagna di massa e quella nelle aziende. L’obiettivo del commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo – fermo restando l’arrivo delle dosi previste – è quello di arrivare “al prossimo step, che sarà sulle classi produttive, perché questo sarà un mese di transizione.
Dopo pensiamo all’estate”. E nel frattempo si lavora al piano di immunizzazione degli studenti, con allo studio l’ipotesi del vaccino anti-Covid a scuola come tanti anni fa, quando però allora si somministravano dosi contro il vaiolo.
In queste ore, invece, l’effetto delle inoculazioni contro il coronavirus comincia ad emergere visibilmente sul bollettino: per il quarto giorno consecutivo il numero delle vittime giornaliere è sotto il dato delle 300 e nelle ultime 24 ore è stata registrata la cifra più bassa di decessi per Covid degli ultimi sette mesi, 144 vittime. L’ultimo dato simile era stato registrato il 26 ottobre 2020, quando la cifra era di 141 morti a causa della pandemia.
E’ per questo che il generale, nella visita all’hub di Porta di Roma – insiste nei confronti del Lazio (un po’ sotto il target dei 50mila giornalieri negli ultimi giorni) e come regola per tutto il Paese: “dobbiamo premere sulle classi over 60, per le quali la media di somministrazioni è ancora bassa, e il piano va seguito in maniera ordinata e coerente. Quando avremo messo in sicurezza gli over 65 si può aprire a tutte le classi di età.
Si vada a vaccinare poi classi produttive, penso ad esempio al settore alberghiero”. Ma l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato, anticipa che “in settimana nella regione si scenderà a ritroso sul target anagrafico, arrivando ai 57/56 e così via”.
In attesa dell’arrivo di oltre due milioni e 100mila dosi di Pfizer tra il 5 e il 7 maggio, in tutta Italia è stato raggiunto – e superato – per il secondo giorno consecutivo l’obiettivo delle 500mila inoculazioni quotidiane. L’importante è anche “concentrarsi nel mantenere la quota dell’utilizzo del 90% di dosi a disposizione”, spiega il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Il valore della media delle somministrazioni – riflette in un’analisi il matematico Giovanni Sebastiani – comunque al momento è di 395mila dosi: questo significa che “per raggiungere l’obiettivo di almeno 15 milioni di dosi nel mese di maggio è necessario accelerare ancora”.
Ad aumentare la media, ma solo nei prossimi mesi e probabilmente in seguito all’approvazione di Pfizer o altri sieri per gli under 16, potrebbero essere anche le vaccinazioni nelle scuole ai ragazzi. “Ci stiamo pensando – ammette Figliuolo – funzionerebbe così come si faceva una volta negli anni Settanta”.
Prima, però, ci sono le vacanze e i turisti: Procida, in Campania, si dice pronta ad accoglierli. Nell’isola, ormai (quasi) Covid-free, è stata terminata la vaccinazione dei suoi circa 10mila abitanti, per i quali l’adesione ha raggiunto quasi il 90% della popolazione. Prova a correre anche Napoli, dove è stato inaugurato un centro vaccinale a Capodichino, vicino all’aeroporto, in un hangar messo a disposizione dall’azienda degli aerotrasporti Atitech, dove per la prima giornata c’erano 2mila convocati della categoria 50-59 anni, ma il centro – spiegano – è pensato anche per arrivare fino ad 8mila shot al giorno.
Nuovi numeri anche per le tabelle dei contagi delle ultime 24 ore, in parte condizionati anche dal flusso più lento di informazioni dovuto al week end del primo maggio: sono 9.148 i malati in un giorno, ma il tasso sale dal 3,4% al 5,8%. Gli attualmente positivi sono invece 430.906 (364 in più, aumento che non si verificava dal 5 aprile), il numero totale dei guariti è invece quasi a tre milioni e mezzo. A fronte di queste cifre, gran parte dell’Italia è in zona gialla. L’unica regione che entra in zona rossa in queste ore è la Valle d’Aosta mentre la Sardegna, che diventa arancione, si aggiunge allo stesso colore di Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia.