LAURIA (PZ) – “Forestazione: il passo del gambero. Dopo un periodo nel quale tutti i lavoratori credevano di essere finalmente rientrati in una normalità lavorativa soprattutto sotto l’aspetto dei pagamenti, ecco che ritornano i fantasmi e le indolenze, incompetenze e menefreghismo che avevano accompagnato l’attività di forestazione nei primi sei anni, forse perché avevamo avuto un assessore con gli attributi cosa che adesso, purtroppo, non esiste. Le colpe, comunque, sono da dividersi tra amministrazione regionale, amministrazione gestionale e sindacati”. È quanto viene denunciato in una nota a firma del Gruppo “Forestali Lagonegrese”
“Ci si dimentica del momento in cui viviamo dopo una pandemia, una guerra in corso, un rincaro spropositato dei prezzi ecc. Sembra che gli attori in questione non vengano nemmeno sfiorati dal pensiero che magari c’è gente che non arriva a fine mese e quindi ha bisogna che gli venga riconosciuto il diritto alla remunerazione per il lavoro svolto come è nella normalità delle cose ed invece buio totale. Assistiamo”, si legge, “alle solite scaramucce, al solito scarica barile ed alla solita mancanza di coscienza e solidarietà per chi è meno fortunato. Le parole come uguaglianza, comprensione, riconoscimento dei diritti altrui, non sfiorano minimamente le coscienze di questi signori presi, come sono, solo dal coltivare il proprio orticello fregandosene di tutto e di tutti”.
“A dire il vero la colpa è anche nostra che non siamo capaci di uscire dagli ovili dove ci hanno relegati e senza avere la capacità di lottare per qualcosa che ci deve essere riconosciuto secondo la normalità delle cose nonché dai contratti sottoscritti. Le nostre parole sono un j’accuse con la massima indignazione e chiediamo come gruppo forestazione del lagonegrese che qualcuno possa passarsi la mano sulla coscienza, ammesso che questi signori ce l’abbiano per concederci dignità e capacità di vita”, concludono i lavoratori forestali del Lagonegrese.