GENZANO DI LUCANIA (PZ) – Scontro istituzionale tra il Sindaco e i consiglieri del Gruppo Misto: forzature procedurali, uso improprio della forza pubblica e compressione dei diritti democratici.
Un durissimo comunicato stampa firmato dai consiglieri del Gruppo Misto, Alessandro Carcuro e Nicola Menchise, denuncia un episodio di “straordinaria gravità istituzionale e politica” avvenuto durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Genzano di Lucania. Al centro delle polemiche, la presunta decadenza del consigliere Menchise, affrontata — secondo i firmatari — in modo scorretto, opaco e senza il rispetto delle regole democratiche.
I consiglieri accusano il Sindaco di aver mascherato un attacco politico personale dietro le comunicazioni del Presidente del Consiglio (che coincide con la figura del Sindaco stesso) normalmente riservate ad aggiornamenti informali. Le comunicazioni del Presidente, infatti, non dovrebbero contenere attacchi politici rivolti a un consigliere, né tantomeno può essere considerata — come in questo caso è stato fatto — un atto formale e motivato di chiusura di un procedimento di decadenza. Dal punto di vista procedurale, istituzionale e del rispetto personale, si tratta di una modalità decisamente anomala: l’interessato e le minoranze sono state escluse da preavviso e contraddittorio.
Dopo un lungo dibattito in Consiglio, l’atto formale e motivato di chiusura del procedimento è stato notificato al consigliere Menchise solo il giorno successivo.
A rendere ancora più teso il clima in aula, l’episodio — inedito nella storia dell’ente, secondo quanto dichiarato — dell’intervento della Polizia Locale, chiamata dal Segretario Comunale per impedire ai consiglieri del Gruppo Misto di intervenire durante la discussione. Un fatto che, secondo Carcuro e Menchise, “viola il diritto di partecipazione e rappresentanza garantito dal TUEL” e rappresenta un precedente pericoloso per la democrazia locale.
I due consiglieri sollevano anche una questione istituzionale rilevante: l’anomalia della doppia carica di Sindaco e Presidente del Consiglio ricoperta dalla stessa persona, che, a loro dire, svuota il ruolo di garanzia e terzietà richiesto alla presidenza dell’assemblea. Cosi le comunicazioni del Presidente diventano strumento di attacco politico del Sindaco, nascosti tra atti apparentemente neutri. Si confondono I ruoli, si abbattono i confini istituzionali, e viene meno il rispetto dei regolamenti, delle istituzioni e, troppo spesso, delle persone. I consiglieri ammettono che anche nella passata amministrazione il Sindaco ricopriva la doppia carica, ma non si verificarono episodi di tale gravità e sgarbo istituzionale.
Infine, interrogano il Sindaco su un punto politico centrale: “Perché la procedura di decadenza è partita solo dopo le dimissioni di Menchise dalla maggioranza? E perché in passato non si è fatto nulla nei confronti di un consigliere assente per l’intero mandato?”
In conclusione, il Gruppo Misto ribadisce il proprio impegno a difesa della legalità, della trasparenza e del ruolo del Consiglio comunale come “sede suprema del confronto democratico”, annunciando che non accetterà “né prepotenze né silenzi imposti” da chi detiene il potere.