EDITORIALE – Nell’ambito dell’iniziativa “Dieci libri in dieci piazze” organizzata in collaborazione dalla Biblioteca Ferrante e da Palazzo Marangoni, a Lauria, ieri, 14 settembre, ho avuto il piacere di presentare il mio libro “Le mamme di Annuccia”.
Insieme all’amica Rita Galietta, che ha moderato il dibattito, ho ripercorso le vicende più significative di una storia vera accaduta nel primo dopoguerra, negli anni ’50, in una contrada di Lauria.
A distanza di qualche tempo dalla prima presentazione, nuovi spunti di conversazione e interessanti riflessioni hanno coinvolto il pubblico presente, dando vita a un interessante e piacevole dialogo, con riferimenti al nostro passato, a ciò che eravamo in un contesto diverso da quello attuale, con differenti dinamiche sociali, culturali e politiche. Abbiamo parlato di sentimento della famiglia, di amicizia, di povertà, di maternità, di lavoro, di desiderio di riscatto, facendo un confronto con l’attuale momento storico.
Sollecitata dalla moderatrice, ho espresso il mio pensiero circa la mia propensione a scrivere, prediligendo quali argomenti dei miei testi i ricordi del passato.
Mi piace tornare indietro nel tempo, alle esperienze del passato , alle nostre radici, che sono le basi sulle quali abbiamo costruito la nostra identità e delineato ciò che oggi siamo. Personalmente, posso affermare che i ricordi assumono un effetto dirompente contro la solitudine, specialmente se diventano narrazione, racconto condiviso con gli altri. Li custodisco nel mio cuore e nella mia mente come qualcosa di prezioso, usandoli per potenziare le mie risorse nel presente, traendo forza da quelli che mi hanno soddisfatta, emozionata e motivata.
Spesso penso, medito e…scrivo! A volte sono pensieri che annoto in un mio diario personale, altre volte mi piace comunicarli, renderli pubblici, anche sul web, specialmente quando penso possano avere un valore sociale.