Nel 1995 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto il 17 giugno per celebrare la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, al fine di sensibilizzare i governi, le organizzazioni e gli individui sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua per la prevenzione di siccità e desertificazione.
Un anno prima, nello stesso giorno, 17 Giugno 1994 veniva adottata a Parigi la Convenzione per la lotta alla desertificazione (UNCCD – United Nations Convention to Combat Desertification) approvata da 200 Paesi, di cui entra a far parte più tardi, nel 1997 anche l’Italia, in veste di Paese colpito dal rischio siccità.
Secondo Legambiente, infatti, le regioni fortemente a rischio sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Con una situazione particolarmente grave in Sardegna, dove il pericolo desertificazione riguarda ben il 52% del territorio regionale, di cui l’11% sembra essere già colpito.
L’Obiettivo della UNCCD è quello di riuscire a limitare il rischio desertificazione attraverso alcune attività di cooperazione internazionale e accordi di collaborazione tra i paesi più colpiti.
Tra le cause della siccità oltre a riconoscere fattori ambientali naturali come l’assenza di precipitazioni o l’alta pressione, influiscono i fattori antropogenici quali l’aumento della popolazione, i cambiamenti climatici, l’uso del suolo, l’inquinamento delle riserve idriche, la domanda idrica e i consumi spropositati.
Proprio per questo motivo il tema di quest’anno, proposto dal segretario della UNCDD è “Food. Feed. Fibre. Sustainable production and consumption”. Un tema che vuole rivolgersi al singolo cittadino per sottolineare come i consumi non sostenibili, il cibo e di conseguenza le filiere produttive ad essi collegati, abbiano un forte impatto sul territorio, sul suolo, sulle biodiversità, in sostanza sull’intero pianeta.
Un tema che richiama fortemente il motto della convenzione delle nazioni unite per la lotta alla desertificazione: “healthy land; healthy people” “terra sana; persone sane” e che diventa più che mai attuale in un momento come questo.
“Con l’urbanizzazione, molti di noi sono diventati distanti dalla terra. “Food. Feed. Fibre” sono essenziali per la nostra vita quotidiana e la maggior parte di essi proviene da terra. Tuttavia, in questo mondo digitale, tutto ciò di cui sopra può facilmente acquistare nei negozi e noi, in gran parte, ignoriamo i benefici offerti dagli alberi e dalla natura. Nella Desertificazione e nel giorno della siccità, speriamo di far capire meglio alle persone che i veri legami tra ciò che acquistano e il danno arrecato alla terra.
– Chong-Ho Park, ministro del servizio forestale coreano
“Se vuoi cambiare il tuo destino, cambia il tuo atteggiamento.”

È l’atteggiamento di tutti a dover cambiare, soprattutto negli stili di vita e nelle scelte quotidiane, poiché man mano che le popolazioni si ingrandiscono, arricchiscono e accrescono il loro grado di urbanizzaizone, aumenta di conseguenza la domanda per la terra affinche fornisca cibo, foraggio per gli animali e fibre per l’abbigliamento. Il problema è che proprio la produzione agricola insieme all’allevamento contribuiscono per circa il 25% sulle emissioni di gas serra e l’inquinamento globale, innescando così un circolo vizioso. (https://ivl24.it/linquinamento-vien-mangiando/)
“Se continuiamo a produrre e consumare come al solito, manterremo la capacità del pianeta di sostenere la vita fino a quando non rimarranno nient’altro che scarti. Dobbiamo tutti fare una scelta migliore su ciò che mangiamo e ciò che indossiamo per aiutare a proteggere e ripristinare la terra “.
– Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione