ROMA – Il governo spara tutte le sue munizioni subito. Il decreto “cura Italia”, varato nel Consiglio dei ministri convocato stamani, sale dai 18 previsti a 25 miliardi di euro. Ma l’altra notizia è che un secondo decreto sarà messo in campo ad aprile con un’altra pioggia di miliardi, da reperire grazie al “buon cuore dell’Europa”, per far ripartire i cantieri e dare ristoro a chi è finito in ginocchio grazie al virus.
Dai superpoteri per il commissario Domenico Arcuri, che potrà requisire immobili per farne degli ospedali, a 4 miliardi per la cassa integrazione estesa a tutti. Da un bonus baby sitter di 1000 euro per medici e infermieri, alla consegna delle raccomandate senza firma per evitare i contagi. Dalle mascherine per il popolo dei reclusi, all’arruolamento di 20 mila tra medici e infermieri. Ma non solo: misure per proteggere gli autisti di scuolabus, tassisti e postini. Rimborsi di viaggi perduti e degli spettacoli, sostegno all’editoria.
La maxi-manovra del governo impiega tutte le risorse concesse dall’Europa come extradeficit dei conti pubblici italiani. Si struttura su quattro capisaldi.
1) Finanziare con circa 3 miliardi il potenziamento del sistema sanitario nazionale e della Protezione Civile.
2) 10 miliardi per il sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito, affinché nessuno perda il lavoro per il virus.
3) Iniezione di liquidità nel sistema del credito per garantire 340 miliardi di euro all’economia reale, con la sospensione delle rate di prestiti e mutui.
4) Sospensione degli obblighi di versamento per tributi, contributi e di altri obblighi fiscali. E quindi, sospensione nel 2020 dei mutui prima casa non legata all’Isee ed estesa anche agli autonomi, congedo speciale pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i genitori, cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori, indennità di 600 euro riconosciuta a professionisti e partite Iva.
Fonte, La Stampa