“Grazie alla città di Ferrara per il suo affetto e la sua vicinanza”

Un dolore straziante, condiviso con una città che ha sentito vicina per questa perdita incommensurabile. Grazia Maria Viceconti, la madre di Adriano Bianco, il 34enne lucano morto all’alba di giovedì 5 dicembre a causa di un malore dopo la festa di laurea in giurisprudenza, trova nella sofferenza la forza di ringraziare pubblicamente Ferrara per la vicinanza dimostrata in questa tragedia.

“Ho sentito l’affetto da parte di tutti: dall’Università all’arcivescovo Perego fino ai carabinieri, che hanno dimostrato sensibilità e garbo in questi momenti terribili” ci racconta commossa la mamma di Adriano, stretta nel dolore più terribile di tutti.

“Sono grata alla città per questo affetto incredibile e per la forte vicinanza dimostratami, non me lo aspettavo ma non avrei mai neanche pensato di perdere mio figlio così” rivela con un fil di voce la madre, in attesa della liberazione della salma per poter dare sepoltura al suo Adriano.

“Sono esausta, ho cercato di accelerare le operazioni burocratiche per poter dare presto l’ultimo saluto a mio figlio” dice Grazia Maria che a breve dovrebbe riavere la salma del 34enne dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria conseguente all’espletamento degli esami autoptici.

L’autopsia disposta dal pm Andrea Maggioni è stata eseguita nella giornata di oggi, mercoledì 11 dicembre, e sarà determinante per stabilire con esattezza la causa del decesso.

La data dei funerali deve essere ancora fissata, ma le esequie verranno celebrate nella chiesa di San Nicola di Bari a Lauria, in provincia di Potenza, dove viveva lo studente che tornava a Ferrara solo per sbrigare le procedure in ateneo. E dove è giunto per l’ultima volta lo scorso mercoledì per la discussione della tesi, il coronamento di un impegnativo percorso di studi alla Facoltà di Giurisprudenza.

Un momento indimenticabile nella vita di ogni universitario e che purtroppo è stato anche l’ultimo ricordo di Bianco, stroncato da un malore dopo una serata di festa passata con gli amici. Quegli stessi amici che, una volta rientrati nell’abitazione in via Boiardo, hanno chiamato i soccorsi appena il neolaureato ha cominciato a sentirsi male. Ma quando il 118 si è precipitato sul posto era ormai troppo tardi.

( Estense.com)