I 40 giorni decisivi per la nostra Regione. Riprendono oggi i tavoli con Total su occupazione e ambiente

POTENZA -Sul tavolo gli accordi del 2006 e, di conseguenza, il futuro della Basilicata energetica, politica e ambientale. 40 giorni decisivi per l’Ente Regione, che da oggi riprende i tavoli con Total dopo i sondaggi delle scorse settimane, nei quali le due parti si sono sostanzialmente solo “annusati” e studiati. Da oggi so dovrà iniziare a mettere nero su bianco per l’avvio delle estrazioni a Tempa Rossa da parte di Total-Shell-Mitsui. Due sono le principali richieste che la Regione avanza ai dirigenti della società francese e ai loro alleati: investire per realizzare lo sviluppo dei territori e modificare l’accordo del 2006. Si tratta di due condizioni indispensabili per aumentare l’occupazione e per dare nuova linfa alle casse della Regione. Nell’ incontro della scorsa settimana c’è stata un’apertura, una disponibilità a rivedere l’accordo, soprattutto per il capitolo gas, che appare davvero un grande bluff. L’accordo prevede che il gas che si estrae insieme con il greggio, deve essere di Total e solo la parte eccedente l’autoconsumo appartiene alla Regione Basilicata. La compagnia francese per alimentare turbine e altri impianti avrebbe bisogno di almeno 120milioni di metri/cubi l’anno. L’eccedenza andrebbe alla Basilicata, alla quale però, per altro verso, dovrebbe essere garantita una produzione di 750milioni di metri/cubi. Nell’accordo non è indicato il periodo. Verosimilmente i 750milioni dovrebbero essere ”versati” alla Regione prima della scadenza della concessione fissata per il 2023. Ma queste sono ipotesi, la certezza è che Total darà a questo territorio solo minime parti di profitto. Con una serie di pozzi, a regime, Tempa Rossa produrrà 50mila barili di greggio al giorno pari a 2,5 milioni di tonnellate annue. Nella fase iniziale saranno 10mila barili. L’investimento complessivo è di 3 miliardi e di questi circa 300 milioni ricadono su Taranto per costruire due serbatoi di stoccaggio ed allungare il pontile petroli della raffineria visto che il traffico di greggio determinerà un movimento di 90 navi l’anno. Stesso discorso sarà fatto ad Eni, con la stessa offerta di collaborazione su salvaguardia e controlli ambientali oltre a un cospicuo tornaconto in termini di royalties e incrementi occupazionali. I numeri danno l’idea dell’importanza della trattativa, ora Total e soci dovranno decidere se accettare la sfida rafforzando il peso ambientale e sociale ose invece si limiteranno a sfruttare il territorio, trasferendo altrove i benefici.

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