I Giovani Democratici di Venosa costituiscono la nuova segreteria

Venosa (PZ) – Dopo l’elezione a segretario cittadino di Felice Lioy, i Giovani Democratici di Venosa hanno formato la nuova segreteria che è così composta: vicesegretario Marianna Brunetti (27 anni); responsabile tesseramento Saverio Antenori (21 anni); responsabile della comunicazione Lucia Brunetti (25 anni); responsabile integrazione e politiche sociali Alessandro Tauriello (23 anni) e responsabile lavoro: Alfredo Pellegrino (21 anni). L’ idea di rianimare questo circolo è stata generata dal desiderio di rinascita.

“Alla tendenza allo spopolamento – dichiarano nella nota- del nostro territorio, al disinteresse per i problemi sociali del popolo che invece continua ad abitarlo, all’incuria rispetto ad un patrimonio culturale che potrebbe essere un vero punto di forza, i giovani democratici intendono contrapporre un progetto di sensibilizzazione che coinvolga l’intera cittadinanza attraverso iniziative concrete che si propongano l’obiettivo di invertire la rotta che sta portando la nostra realtà al collasso totale. La politica è l’unica arma con cui si può combattere questa battaglia per quanto ad oggi sia stata sfiduciata da cittadini che, essendosi a volte sentiti traditi, hanno sentito vacillare la loro fede nel simbolo e nel partito.”

“Di quel simbolo e di quelli ideali -prosegue la nota- ci si può tuttavia riappropriare, soprattutto se a farlo sono giovani ragazzi che hanno dalla loro parte l’innocenza della prima esperienza e che testimoniano con le loro scelte di vita la tenacia di restare nel loro paese nonostante avessero potuto seguire il flusso massiccio di coloro che si sono arresi all’inclemenza dei dati statistici. Non a caso il motto del gruppo neocostituito è RADICI PER CAMMINARE. È una provocatoria contraddizione in termini- dicono- perché notoriamente le radici sono sinonimo di immobilità. È proprio questo il rovesciamento di idee a cui aspiriamo. È possibile, anzi sotto certi aspetti doveroso, tenere i piedi ben piantati nel nostro territorio e allo stesso tempo muoverci, nel senso di crescere e migliorarci, godendo di tutti i frutti che esso ci dà, naturali, culturali ed affettivi.”

“Non abbiamo -infine- verità preconfezionate e somministrabili a chiunque come farmaci miracolosi, al contrario possediamo la modestia di riconoscere che, come diceva Berlinguer, ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”.