Il Centenario di Giovanni Marcora

A cura di Peppino Molinari

EDITORIALE – 100 anni fa, il 28 dicembre 1922, nasceva ad Inveruno (Mi) da una famiglia umile, Giovanni Marcora. Dopo essersi diplomato da geometra viene chiamato alle armi nel 1943 diventa ben presto partigiano ed opera con il nome di battaglia “Albertino” affinché l’Italia venga liberata dai nazifascisti. Entra a far parte del partito della Dc, ne diventa segretario provinciale di Milano e vice segretario nazionale. Nel 1968 viene eletto senatore, ma Aldo Moro lo chiama al governo come Ministro dell’agricoltura che svolse fino al 1980 e poi al dicastero dell’industria oltre ad essere stato sindaco di Inveruno dal 70 al 75 e dall’80 fino alla morte avvenuta il 5 febbraio 1983.

Uomo di grande rilievo e spessore politico, concreto ed operativo che ha interpretato “la politica del coraggio “. Nel 1972 sua fu la prima legge in Italia sulla obiezione di coscienza. La legge 722 venne approvata il 15 dicembre 1972 con i voti Dc ,PSDI,PLI astenuti PRI,Psi,Pci contrari il MSI. La legge rispondeva ad una domanda, che il mondo giovanile all’epoca, pervaso da un clima pacifista che aveva caratterizzato la contestazione studentesca del 1968, stava ponendo con sempre maggiore insistenza.

La DC, grazie a Marcora, si pose all’avanguardia in una battaglia per un diritto civile, che guardava ai valori della pace e della fratellanza fra gli uomini. Fu invece il portato di un lavoro assai intenso, mediante articoli, convegni, iniziative pubbliche prodotte dal movimento giovanile DC nazionale (delegato Piero Pignata) che sfociò in una grande manifestazione nazionale nel marzo del 1972, alla quale aderirono anche i radicali e molte associazioni cattoliche.

A quella manifestazione nazionale partecipò una delegazione di giovani della provincia di Potenza, e per me fu la prima uscita come giovane DC insieme ad Antonio Giacomino, Renato Cantore, Giampaolo D’Andrea, Giovanni Di Pilato, Rosario Cantisani, Erberto Stolfi e Mario De Luca, e fummo oggetto anche di una carica della polizia a Piazza Navona.

Da Ministro dell’agricoltura, Marcora promosse la Legge Quadrifoglio, per favorire il progresso tecnico dell’agricoltura, la Legge sulla Cooperazione, sul Credito e sulle misure urgenti a salvaguardare i livelli occupazionali. Da Ministro dell’industria dovette fronteggiare la questione energetica e il dossier della ristrutturazione della siderurgia. Nella DC fu tra i fondatori, con Enrico Mattei, della corrente della ‘sinistra di base’. Leader tra tanti altri esponenti dello stesso gruppo, con personalità di primo piano come Granelli, Rognoni, Guzzetti, Golfari, Bassetti, Martinazzoli, protagonisti del regionalismo e soprattutto fu il mentore di Ciriaco De Mita.

Marcora fu molto legato alla Basilicata, ed in particolare ad democristiani lucani. È stato presente spesso, in veste di ministro dell’agricoltura ai convegni promossi dalla regione, dalla Coldiretti, alle feste del corpo forestale, ed in particolare a quella della montagna, che si tenne nella foresta di Gallipoli-Cognato. Partecipò ai convegni politici promossi dai suoi amici Scardaccione, Coviello e Sanza, aderenti alla sua corrente della ‘sinistra di base’. È stata una vera fortuna per chi lo ha avuto maestro in politica!