Il modo migliore per proteggere un ricordo è legarlo stretto a un’emozione. Il sole in valigia di Stefano Maiolica

EDITORIALE – 812,28 sono i chilometri che separano il luogo natale dal luogo che Matteo ha scelto di far diventare casa. Matteo, giovane studente salernitano, si trasferisce a Milano e lì dà inizio alla sua nuova vita da fuorisede. 812,28 sono i chilometri che si frappongono tra cuore e testa. Milano affascina, ammalia, offre mille opportunità.

Matteo prende la moka, le marmellate fatte in casa, i suoi biscotti preferiti, riempie gli occhi, i polmoni e l’anima con il suo mare e lascia la sua città. È proprio durante uno di questi spostamenti che Matteo incontra Teresina, una signora ultrasettantenne che sta andando a trovare la figlia. Tra i due nasce un dialogo ricco, a tratti commovente, un manifesto piuttosto toccante di uno scambio intergenerazionale. Il giovane si apre e racconta le vicende vissute negli ultimi anni e le difficoltà incontrate nel trasferimento nella grande città. 

L’autore, con un stile delicato, quasi intimo, cuce nella tela del racconto le avventure e le disavventure più comuni per i fuorisede, le difficoltà da affrontare per perseguire i propri sogni, ma anche le sfide, la tenacia, le emozioni forti. Ne emerge un quadro sociale decisamente intenso che fa de Il sole in valigia una lettura per tutti, ancora di più per quei giovani che spesso, lontano da casa, si sentono soli e disarmati, e per tutti coloro che sono alla ricerca di una storia di crescita, cambiamento e resilienza. 

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