Il presepe e l’albero di Natale: due simboli che caratterizzano la festa più importante dell’anno

EDITORIALE – La mia mente va indietro nel tempo e affiorano i ricordi dei presepi che, quando ero bambina, allestivamo in cucina, sul piano di un mobile vicino al camino.

Eravamo quattro figli: ognuno aveva il suo compito, che si alternava negli anni. Ricordo la gioia e l’emozione quando mi toccava tirare fuori dalla grande scatola le statuine tutte ravvolte, una per una, in una carta azzurra riciclata dalle confezioni della spesa. Era questo un compito che richiedeva molta attenzione: le statuine erano in terracotta e potevano rompersi. Alcune non erano perfettamente integre: a San Giuseppe mancava una mano, a uno dei Magi la corona, molte pecorelle si reggevano su due o tre zampe. L’ultimo tocco era il più divertente: con un pugno di farina in mano spruzzavamo l’intero paesaggio di bianco, creando l’effetto neve.

Il presepe di qualche anno fa

Andando avanti negli anni, ricordo i tanti presepi allestiti nella mia casa che creavano, insieme all’albero di Natale e ai vari addobbi, un’atmosfera magica, quella giusta per accogliere i numerosi parenti, ospiti per il cenone della vigilia di Natale.

Ogni anno mi proponevo di fare un presepe più piccolo, giusto il simbolo…ma poi mi capitava di occupare sempre più spazio, di aggiungere nuovi particolari: mi piaceva ideare qualcosa di nuovo e di più originale.

Poi la magia si è interrotta! Le assenze smorzano gli entusiasmi, tutto si ridimensiona,  si fa fatica a cancellare i ricordi e ad accettare una nuova realtà.

Da qualche anno faccio un presepe piccolissimo per la gioia delle mie nipoti.

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