CASTELLUCCIO SUPERIORE (PZ) – Alla vigilia di “Castelluccio Superiore” capitale per un giorno, riceviamo e pubblichiamo molto volentieri, la lettera ricevuta dal funzionario archeologo presso i Beni Culturali Francesco Tarlano il quale, attraverso il nostro portale, ci comunica che domani nel comune del Mercure, sarà esposto un importante reperto archeologico appartenente alla cultura etnica del territorio sud occidentale lucano
La conca di Castelluccio costituisce sin da epoche remote un’area cruciale per il popolamento antico e per il sistema degli scambi commerciali tra la costa ionica e l’entroterra, abitato da genti ‘enotrie’ e poi lucane; ancora in epoca romana, il suo ruolo sarà ribadito dall’attraversamento della via Popilia. Nella località di “Petrúzzolo”, in comune di Castelluccio Superiore, erano già stati rinvenuti i resti di altre tombe arcaiche, ma in seguito è venuta in luce una sepoltura pressoché integra, che ha consentito di conoscere sia il rito funerario usato in epoca arcaica, che la composizione e la disposizione del corredo. Il defunto, che una punta di lancia in ferro caratterizza come maschile, era inumato disteso, con cranio a Sud, in una fossa scavata nel banco sabbioso della collina; i due vasi del corredo ceramico erano deposti ai piedi; non è nota invece la posizione della punta di lancia, spostata all’esterno dallo sbancamento che ha fatto emergere la tomba. Si tratta del primo caso, nell’intera area considerata, in cui emerge un esemplare completo di cratere-kantharos, consentendoci di apprezzare in tutti i dettagli la complessa decorazione subgeometrica bicroma, i cui motivi trovano puntuale riscontro in vasi analoghi rinvenuti sia nel Vallo di Diano che nella vicina Tortora. Il cup-skyphos a figure nere è di produzione attica, e reca su entrambi i lati una generica scena di simposio, con due figure maschili panneggiate sdraiate ai lati di una pianta e inquadrate da palmette; l’inquadramento nella vasta produzione del ‘gruppo di Haimon’, la cui attività si colloca intorno al 480 a.C., fa riportare la cronologia della tomba all’inizio del V secolo.