«È un omaggio ai miei bisnonni, che giunsero qui insieme a tante altre famiglie da una città del sud Italia che si chiama Lauria”.
È così che Carol Palmieri, titolare dell’agenzia di viaggi Di Lauria a Santos Dumont, Minas Gerais, Brasile, ha voluto spiegare ai media locali la scelta di un nome così singolare, ma in fondo, neppure troppo!
È da tempo che raccontiamo gli stretti legami che intercorrono tra la città di Lauria e quella di Santos Dumont, luogo in cui tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 varie famiglie lauriote si stabilirono, contribuendo in maniera sostanziale a quella che allora si chiamava Palmira (il nome venne cambiato proprio da un sindaco di origine lauriota, Jaques Pansardi, all’indomani della scomparsa del celebre aviatore Alberto Santos Dumont, che lì aveva avuto i suoi natali e che, ironia della sorte, aveva avuto tra i suoi più stretti collaboratori un altro lauriota, l’ingegnere Nicola Santo).
Una storia, per lunghi decenni praticamente dimenticata, che ritrova nuovo vigore anche nelle scelte di italodiscendenti come Carol, che evidentemente di quella storia ha serbato una vigorosa memoria, tramandatasi per generazioni. E la scelta di dedicare la sua attività lavorativa alla città di origine dei suoi avi è un gesto bellissimo di riconoscenza per tutta la comunità lauriota, che infatti il sindaco Gianni Pittella ha voluto riconoscere con una lettera di ringraziamento.
Ricordiamo che l’amministrazione comunale di Santos Dumont (Prefeitura, in portoghese), lo scorso luglio ha deliberato l’intitolazione di una strada comunale alla città di Lauria. Iniziativa che a breve troverà reciprocità anche nella comunità valnocina.
Nell’anno che l’Italia ha deciso di dedicare al turismo delle radici, iniziative come quelle di Carol ci ricordano quanto sia importante preservare la memoria delle grandi migrazioni, perché in esse, di generazione in generazione, vivono non solo ricordi e sentimenti, ma anche stimoli per il futuro.
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