POTENZA – Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Potenza ha ammesso come parte civile nel processo sulla gestione del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio anche il ministero dell’Interno. Il centro lucano, come gli altri presenti sul territorio italiano, fa capo proprio a questo ministero che ha chiesto di citare anche il responsabile civile di Engel Italia, la società che ha gestito il Cpr di Palazzo San Gervasio nel periodo considerato dall’inchiesta della procura della Repubblica di Potenza.
Sono stati ammessi, inoltre, i migranti trattenuti nella struttura che avevano fatto richiesta di costituzione di parte civile. Potranno dunque esigere il risarcimento danni. Così come le associazioni in difesa dei diritti dei migranti: Asgi-Associazione per gli Studi Giuridici sull’immigrazione, Spazi Circolari, Coalizione Italiana Libertà e diritti civili, in relazione a tutti gli imputati e a tutti i reati, e Le Carbet. Non ammessa invece l’associazione Mem.Med Memoria Mediterranea.
Nell’udienza di giovedì, ha avanzato richiesta di costituzione di parte civile anche il “Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale”. Sono 27 gli imputati, tra essi ci sono appartenenti alle forze dell’ordine, medici e avvocati, per cui sono stati ipotizzati diversi reati, dai maltrattamenti alla concussione, dalla truffa al falso in atti pubblici. Per uno di loro, un mediatore culturale e interprete di Engel Italia, risultato irreperibile, il giudice ha disposto il non doversi procedere per mancata conoscenza del processo. A suo carico, diverse ipotesi di reato tra cui induzione indebita e corruzione, in concorso con altri imputati.