COLOBRARO (MT) – Un operaio di 66 anni è morto questa mattina a Colobraro, schiacciato da un cancello nella sede della ditta per cui lavorava. L’episodio si è verificato nella zona per insediamenti produttivi.
Il cancello, per cause da accertare, si sarebbe staccato dal binario in cui scorreva, schiacciando l’uomo. Per l’operaio non c’è stato nulla fare, nonostante l’intervento del personale del 118 chiamato da altri colleghi. Sul posto anche i carabinieri per i rilievi.
Nota della Uil Basilicata
L’Esecutivo regionale della Uil Basilicata – durante la riunione a Potenza – ha appreso la notizia dell’ennesima morte sul lavoro, un operaio di 66 anni, nell’area artigianale di Colobraro. Si tratta della settima vittima sul lavoro in Basilicata dall’inizio dell’anno. La Uil – che ha deciso di intensificare la Campagna Zero Morti sul lavoro – si dice fortemente preoccupata ed allarmata perchè questi tragici eventi evidenziano una crisi persistente nella sicurezza sul lavoro, che richiede un’azione immediata. Ogni infortunio mortale è una tragedia evitabile, una vita sacrificata in nome del profitto o della produttività. Dietro ogni numero c’è una persona, sempre. È tempo di agire. La prevenzione degli infortuni mortali sul lavoro è un dovere etico collettivo. Ogni vita conta. Dobbiamo impegnarci – è il messaggio dell’Esecutivo Uil – per creare una cultura in cui la sicurezza sia parte integrante di ogni attività lavorativa, garantendo a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici il diritto fondamentale di lavorare in un ambiente sicuro e protetto. Ogni giorno perso senza agire è un giorno in cui si rischia di piangere una o più vittime. “Zero morti sul lavoro “non è uno slogan: è l’unico obiettivo”, parla della necessità di individuare strumenti di sostegno alle famiglie delle vittime sul lavoro che dopo aver perso il capofamiglia si trovano a gestire una situazione di disagio economico. La Regione convochi subito il Comitato Regionale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Morte sul lavoro a Colobraro, Europa Verde-AVS: “Siamo ad otto vittime dall’inizio del 2025. È inaccettabile”
Ci risiamo. Ancora una morte sul lavoro, ancora dolore, ancora promesse non seguite da azioni concrete.
Questa mattina, nella zona industriale di Colobraro, un operaio di 66 anni ha perso la vita mentre era impegnato in attività lavorative presso un’azienda del territorio. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato travolto da un pesante cancello industriale improvvisamente divelto, per cause ancora da accertare. Nonostante il tempestivo intervento del 118, allertato dai colleghi, i soccorsi si sono rivelati inutili.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri per i rilievi e le indagini di rito.
Si tratta dell’ottava vittima del lavoro in Basilicata da gennaio 2025. Una media tragica: più di un morto al mese in una regione già segnata da carenza occupazionale e precarietà. Questo dato è allarmante e inaccettabile.
Non bastano più appelli, cordoglio e parole di circostanza. Serve un cambio di passo reale, urgente e strutturale. Servono controlli rigorosi, formazione continua, investimenti concreti nella sicurezza e, soprattutto, una cultura del lavoro che metta la vita e la dignità al primo posto.
A nome di AVS – Europa Verde, esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio alla famiglia della vittima. Ma il cordoglio da solo non basta: chiediamo giustizia, prevenzione, responsabilità e un impegno politico serio contro la strage silenziosa delle morti sul lavoro.
Cavallo (Cisl) e Colucci (Fit Cisl) su morte lavoratore a Colobraro
Potenza, 26 giugno 2025 – «Anche oggi siamo costretti a commentare l’ennesima vita spezzata sul lavoro. Di fronte ad una simile tragedia, il nostro primo pensiero va alla famiglia della vittima, ai suoi cari e ai colleghi. Tuttavia, non vogliamo fermarci ad una solidarietà di circostanza, ma richiamare l’attenzione sulla necessità di affrontare con strumenti nuovi un’emergenza che non accenna a diminuire. Chiediamo con forza che venga fatta piena luce su quanto accaduto e che siano accertate in tempi rapidi le cause dell’incidente e le responsabilità che si celano dietro la tragedia. Nel frattempo va alzato il livello dell’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro: è urgente avviare un piano straordinario per la sicurezza che parta dalla prevenzione, dalla formazione continua, da controlli più frequenti e da una cultura della sicurezza condivisa. La morte di un lavoratore di 66 anni deve interrogarci anche sulla sostenibilità sociale di un sistema pensionistico che costringe migliaia di persone a restare al lavoro in età avanzata. L’ennesima vittima di questa tragedia senza fine non può essere archiviata come un numero in più nelle statistiche, ma deve essere un campanello d’allarme per tutti e un richiamo collettivo alla responsabilità sociale. Noi come sindacato siamo pronti a fare la nostra parte. Chiediamo anche alle istituzioni regionali e nazionali e alle organizzazioni datoriali di ascoltare le voci di chi ogni giorno è nei cantieri, nei magazzini, nei capannoni, sui mezzi e negli impianti. È lì che bisogna intervenire prima che si consumino altre tragedie». Lo hanno dichiarato in tarda mattinata il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e il segretario generale della Fit Cisl Basilicata Sebastiano Colucci.
Ugl: ”Cordoglio e sgomento per l’operaio di 66 anni morto schiacciato da un cancello nel materano nella sede della ditta”
“Non passa un solo giorno che oramai non commentiamo tragedie sul lavoro in Basilicata, ci ricordano, drammaticamente, quanto sia urgente intervenire con determinazione per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro. A Colobraro, in provincia di Matera, un incidente sul lavoro ha causato la morte di un operaio sessantaseienne. L’uomo è rimasto schiacciato da un cancello all’interno dell’area produttiva dove prestava servizio. Le autorità hanno avviato le indagini per chiarire le cause dell’accaduto. Una vita spezzata, una famiglia distrutta, un incidenti che non può essere considerato semplice fatalità. È inaccettabile che ancora oggi, nel 2025, si continui a morire di lavoro. L’UGL, ribadisce la necessità di potenziare i controlli ispettivi e il coordinamento tra le banche dati degli enti preposti per garantire un monitoraggio più efficace e tempestivo delle situazioni a rischio. Altrettanto fondamentale è l’implementazione della formazione continua e mirata, affinché la cultura della prevenzione diventi un valore condiviso e strutturale. Soltanto rafforzando la sinergia fra istituzioni e parti sociali sarà possibile fermare questa strage silenziosa”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL e Pino Giordano, Segretario Provinciale UGL Matera, in merito all’incidente sul lavoro in Basilicata in cui ha perso la vita il lavoratore Celano Francesco per i quali, “questo episodio riporta al centro l’attenzione sulle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro industriale, specialmente riguardo a componenti meccaniche mobili come cancelli o portoni automatici. Le norme vigenti impongono controlli periodici e sistemi antischiacciamento proprio per evitare tragedie simili ma resta fondamentale monitorare costantemente ogni elemento potenzialmente pericoloso. In ambito lavorativo questa tragedia potrebbe spingere verso una revisione più attenta delle procedure interne relative alla sicurezza degli impiegati nelle aree produttive, al fine prevenire ulteriori incidenti mortali legati ad apparecchiature difettose o mal gestite. Come Ugl siamo convinti e sicuri che le forze dell’ordine proseguiranno con gli accertamenti nei prossimi giorni cercando risposte precise su quanto successo adesso a Colobraro mentre tutta la comunità e l’Ugl Confederale seguono con attenzione l’evolversi della situazione dopo questo grave lutto, l’ottavo dall’inizio dell’anno in Basilicata, nel mondo del lavoro locale”.