Intervista ad Italo Grillo, tesoriere della Cellula Coscioni Basilicata

LAURIA (PZ) – Sin dal momento della sua costituzione nell’aprile 2022, la Cellula Coscioni Basilicata ha promosso in tutto il territorio lucano appuntamenti e seminari in materia di fine vita, aborto, diritti delle persone con disabilità, cannabis terapeutica, testamento biologico cercando di esprimere al meglio quella che è la missione e gli scopi sociali dell’Associazione Luca Coscioni.

La Cellula Coscioni Basilicata ha promosso apprezzabili convegni insieme ai Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Potenza e di Matera oltre che in sinergia con numerose associazioni culturali presenti sul territorio regionale.

A titolo esemplificativo, nel solo mese di dicembre 2022 sono stati organizzati due eventi sulla “disabilità” a Pietragalla e a Ruoti e un evento a Lauria sull’eutanasia legale mentre nel corso dell’anno è stato fatto un incontro a Rivello sul testamento biologico con la presenza di un medico e di un notaio.

A gennaio 2023 è stata organizzata la tombolata speciale ad Avigliano, un evento sulla democrazia a Matera, un convegno sull’aborto a Potenza. Nel corso del 2023 a Lauria presso la sede dell’Unione dei Comuni è stato affrontato con il Forum dei Giovani un incontro sul testamento biologico mentre con l’associazione Venti, in piazza, a Lagonegro si è parlato di legalizzazione della cannabis.

Sul piano strettamente politico, la Cellula ha condotto una indagine per verificare i depositi delle Disposizioni Anticipate di Trattamento e l’adozione dei PEBA (Piani di eliminazione delle barriere architettoniche) da parte dei 131 Comuni che hanno sede in Regione Basilicata.

Il Presidente della Cellula Coscioni Basilicata è l’Avv. Alessia Mascolo, Tesoriere è l’Avv. Italo Grillo cui rivolgerò alcune domande.

Perché lei si dichiara a favore della legalizzazione della cannabis? Quali sono i vantaggi e i svantaggi di quest’ultima?

“Quello della legalizzazione ossia della possibilità di coltivazione, vendita e consumo di cannabis è innanzitutto una questione sociale che impatta, infatti, sulla giustizia e sul tema del sovraffollamento delle carceri ma che interessa anche la salute pubblica, la sicurezza, la possibilità di impresa, la ricerca scientifica, le libertà individuali ma, soprattutto, la lotta alle mafie. Basti pensare che in Italia sono oltre 6 milioni i consumatori, alcuni dei quali sono ammalati che non possono riceverla a scopo terapeutico, nonostante la regolare prescrizione. Con la normativa in vigore e con gli impedimenti burocratici odierni a questi nostri concittadini sofferenti restano solo due opzioni: finanziare il mercato criminale nelle piazze di spaccio o coltivare cannabis a casa. Ovviamente a loro rischio e pericolo, in entrambi i casi”

In una recente intervista il neo procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha esposto il suo pensiero in merito alla legalizzazione. E’ d’accordo con le parole del magistrato calabrese?

“Le tesi del Procuratore Gratteri sono quelle del classico proibizionista, convinto come tanti che vietare e criminalizzare siano la strada maestra per risolvere i problemi, in questo caso l’uso di cannabinoidi. Eppure a livello internazionale queste tesi sono state ampiamente messe in discussione. Basti pensare che proprio in questo mese di settembre 2023, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha esortato i governi mondiali a depenalizzare le droghe argomentando proprio in maniera opposta al dott. Gratteri e spiegando che il proibizionismo i praticato per decenni da parecchi Stati sia, con tutta evidenza, inefficiente, oltre a contribuire al sovraffollamento delle carceri in tutto il mondo. A causa delle droghe, secondo gli studi statistici elaborati dalle Nazioni Unite, hanno subito il carcere un totale di oltre 3,1 milioni di persone. Continuando ad analizzare i dati scopriamo che il 61% di queste è stato arrestato per il semplice possesso di sostanze stupefacenti, mentre il 78% è stato condannato anche per spaccio. E ancora: le persone arrestate per motivi legati alle sostanze stupefacenti rappresentano il 20% del totale della popolazione carceraria mondiale. Insomma, al di là della posizione non fondata su dati dei proibizionisti, il Commissariato ONU ci spiega che a causa della droga finiscono in prigione troppe persone, sovraffollando le carceri e con l’esito di marginalizzazione dei tossicodipendenti”

Quanto perderebbe la criminalità perdendo il monopolio della cannabis?

“Da diversi anni il mercato illegale della cannabis si attesta su un valore di oltre 6 miliardi di euro per ogni anno. Questo importo è certificato dal Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa) della Presidenza del consiglio dei ministri che pubblica ogni 12 mesi la “Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia”. Legalizzare il consumo di cannabis vorrebbe dire sottrarre immediatamente al sommerso e alla criminalità organizzata una cifra ragguardevole che potrebbe essere utilizzata dallo Stato in maniera utile e proficua”

In Italia è attualmente legale e popolare il consumo di alcol, una tra le cause prime di morti. Oltre che il tabacco, i gratta e vinci, vari giochi d’azzardo… che inducono a dipendenza patologica. Perché secondo lei questi si e non le droghe leggere?

“E’ una mera deformazione culturale. Il gioco e l’alcol tradizionalmente sono visti come momenti di convivialità e, quindi, si sottovaluta enormemente il loro potenziale dannoso. Abbiamo visto politici di ogni risma pubblicizzare l’uso dell’alcol e del vino come prodotti di qualità del settore enogastronomico italiano ma nessuno di loro si è mai interrogato o posto il problema sui danni che provoca l’alcol. Ma poiché il vino o anche il tabacco sono usati da secoli in Italia non vedono il problema e non vedono nemmeno la contraddizione con l’uso della cannabis”

Come mai il Parlamento è fortemente contrario al legalizzare l’eutanasia? Secondo lei, come per la cannabis, la tradizione e l’influenza religiosa vincolano l’approvazione di leggi a favore dell’eutanasia?

“Il tema dell’eutanasia per il Parlamento italiano è difficile da affrontare perché i cardini del ragionamento poggiano su questioni quali libera scelta, qualità della vita e dignità della persona. Tutti temi che il parlamentare medio italiano non è in grado di maneggiare. Si aggiunga la perdurante ed invasiva influenza del clero e della Chiesa sui temi etici e bioetici ed il perché in Italia non si è in grado di legiferare su una questione così importante è facilmente chiarito. Si pensi che, allargando il discorso al suicidio medicalmente assistito, nonostante la Corte Costituzionale sia intervenuta con la sentenza “Cappato” n. 242 del 2019 dichiarando l’incostituzionalità della fattispecie di aiuto al suicidio “nella parte in cui non esclude la punibilità di chi, con le modalità previste dagli artt. 1 e 2 della legge 22 dicembre 2017, n. 219 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento) – ovvero… agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente”, il Parlamento italiano non è stato in grado di legiferare compiutamente in materia. Approfondisco questo passaggio per evidenziare che di fronte alla colpevole inerzia del Legislatore, l’Associazione Luca Coscioni ha dato il via a livello nazionale ad una campagna per l’approvazione di leggi regionali per il suicidio medicalmente assistito. La Cellula Coscioni Basilicata ha aderito ed ha convinto già 9 consigli comunali lucani ad offrire appoggio a questa normativa elaborata da Marco Cappato e la sua squadra. Il prossimo 28 settembre alle 15 presso  la  Biblioteca  Nazionale  a  Potenza  terremo una  conferenza  stampa  con  il  Tesoriere dell’Associazioni Coscioni, Marco Cappato, con Matteo Mainardi e con i sindaci lucani che hanno appoggiato la nostra proposta”

Quali sono le prossime iniziative in programma della Cellula Coscioni Basilicata?

“Tra le prossime iniziative della Cellula Coscioni Basilicata vi è la partecipazione ad un dibattito pubblico in occasione della manifestazione promossa da Lidia Di Giorgio “8ttober Fest” a Lauria e la sigla di due protocolli di intesa con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, guidata dall’Avv. Enzo Bonafine, e con la Camera Penale “Alfredo De Marsico” di Lagonegro, presieduta dall’Avv. Carmine Viglione, per la futura organizzazione di incontri di divulgazione e approfondimento giuridico sulle tematiche dell’Associazione Luca Coscioni quali l’interruzione volontaria di gravidanza, la gestazione per altri, i reati afferenti gli stupefacenti ecc…”