Invasi lucani, le paratie della Camastra non saranno al momento aperte. Agricoltori preoccupati per Montecotugno

POTENZA – Dopo mesi di rubinetti a secco, l’acqua è persino troppa. Superata l’emergenza idrica grazie all’ultima nevicata e alle abbondanti piogge, l’ipotesi paventata – a soglia vicina – era stata lo sversamento nel fiume Basento. La quota limite a norma di legge dei 9 milioni di metri cubi nell’invaso è stata raggiunta: la diga del Camastra è piena, ma al momento le paratie non si apriranno.

La situazione resta costantemente monitorata da Acque del Sud, mentre si attende la fine dei lavori che consentirebbero di aumentare i volumi della capacità massima –  11 milioni e mezzo di metri cubi –  e di scongiurare anche future restrizioni. La richiesta all’Ufficio Dighe del ministero delle Infrastrutture verrà inviata a breve e in un mese dovrebbe arrivare la risposta.

Intanto da qualche giorno non viene più erogata l’acqua convogliata dal Basento e dovrebbe cominciare la rimozione del sistema di pompe e di stoccaggio nel Camastrino predisposto per far fronte all’emergenza. 

Intanto anche la diga più grande della Basilicata, quella di Montecotugno, non lascia dormire sonni tranquilli, soprattutto agli imprenditori agricoli. Con oltre 97 milioni e mezzo di metri cubi d’acqua invasati, la diga è una delle più importanti risorse per l’agricoltura nel Metapontino. Ma rispetto allo scorso anno registra un deficit di 67 milioni di metri cubi.

Una situazione che gli agricoltori speravano venisse risolta con l’entrata in funzione della traversa del Sarmento, che a regime dovrebbe avere una portata di circa 80 milioni di metri cubi di acqua. Ma gli imprenditori agricoli e gli amministratori dei Comuni del Metapontino nutrono dubbi sul suo corretto funzionamento.

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