‘Io voto NO’ riflessioni del prof. Dodero

Io voto NO
Immaginiamo che il quesito dell’imminente Referendum sia: ‘Vuoi abolire TUTTI i Deputati e TUTTI i Senatori?’
La schiacciante maggioranza dei cittadini italiani risponderebbe di ‘No’? Me lo auguro, ma non ne sarei sicuro.
Abbastanza diffuso mi pare infatti il ragionamento: ‘Deputati e Senatori sono quasi tutti mangiapane a ufo, proviamo se non altro a ridurre il danno’…
Senza dimenticare il coro di quanti da anni tenacemente invocano: ‘a casa! Mandiamoli TUTTI a casa!’
Che cosa VERAMENTE si vuole: la fine della Democrazia Rappresentativa? E al suo posto che mettiamo: la Democrazia Diretta? La Dittatura?
Attenzione al tragico percorso che in Russia, partendo dai Soviet (una forma di democrazia diretta, nel vivo della Grande Guerra), è approdato a Stalin…
Voglio dire: nell’attuale fase storica l’esercizio diretto del potere da parte di tutti è una colossale illusione che, spesso, fornisce a politici spregiudicati l’occasione per manipolare e sfruttare masse disperate, dalla loro stessa condizione costrette all’inesperienza e all’incompetenza.
Dunque: Democrazia Rappresentativa. Il Cittadino delega qualcuno a rappresentarlo.
È quanto previsto dalla nostra Costituzione, peraltro non semplicemente rappresentativa.
Dalla Resistenza, madre della Costituzione, proviene la potente suggestione di una Democrazia che fa della Partecipazione Popolare un elemento qualificante e insopprimibile.
Il Cittadino, in quanto cittadino, ha fra l’altro il diritto di ‘concorrere’ alla democratica determinazione della ‘politica nazionale’ operando all’interno di un Partito di sua scelta: anche giorno per giorno…
La nostra è una Democrazia non solo Rappresentativa, ma anche PARTECIPATIVA.
Gli Eletti, i Partiti…: le persone, gli strumenti tramite cui il Cittadino può farsi politicamente e costantemente valere, per il conseguimento del bene comune!
È questo il modo con cui i cittadini hanno finora vissuto il loro rapporto con i propri rappresentanti? Sicuro che non si sia mai oltrepassato il confine fra la difesa di legittimi interessi e più o meno ignobili pratiche di clientelismo o peggio?
E in particolare in questi ultimi anni: come può comunque il cittadino riconoscersi negli ‘eletti’ quando non gli si consente di avvalersi del voto di preferenza?
NO!
L’ondata populista fa leva, come al solito, su un problema reale e, come al solito, suggerisce una risposta da una parte semplice e dall’altra insidiosa e pericolosa.
La nostra Democrazia è, rispetto alla Costituzione, in qualche modo ancora incompiuta… e non potrà di certo migliorare col brutale taglio di deputati e senatori…
Ci vuole ben altro.

  • Il superamento del ‘bicameralismo perfetto’ (questo sì ormai un intralcio).
  • La chiarificazione istituzionale: il Governo si forma in Parlamento (come attualmente previsto dalla Costituzione) o è scelto dagli Elettori? Procedura da tempo suggerita da una determinata ‘narrazione’, che di certo non ha contribuito a costruire un rapporto corretto fra Elettori e Parlamento.
  • Se il caso, si abbia il coraggio di affrontare esplicitamente il difficile tema del passaggio, nel quadro della vigente Costituzione, ad una effettiva SECONDA REPUBBLICA!
    E soprattutto: ma è proprio impossibile ricostruire o costruire Partiti che puntino all’attuazione dell’art. 49 della nostra Costituzione? È inimmaginabile un confronto pubblico e sistematico fra Cittadini ed Eletti nei quali i cittadini possano riconoscersi?
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