LAURIA (PZ) – Il mio incontro con Piera Carlomagno, giornalista e pluripremiata scrittrice di gialli originaria di Lauria, è stato emozionale e molto colloquiale, quasi come se ci conoscessimo da sempre. Ho avuto il piacere e l’onore di moderare la presentazione del suo ultimo lavoro “Una favolosa estate di morte”, edito da Rizzoli, di fronte a una platea attenta e molto partecipe, in cui emozioni e aneddoti si sono raccolti in unico grande scenario, quello della scalinata di Largo Plebiscito che porta al “Vinea”. Grazie all’impegno dell’associazione culturale “Tangram” e delle sue socie, e al patrocinio del comune di Lauria, la Carlomagno si è raccontata attraverso il suo “noir materano”, fondendo esperienze autobiografiche a situazioni raccontate nel libro. La presentazione è stata impreziosita dalle letture di Antonia Esposito e Nunzia Gioia, oltre che dagli accompagnamenti musicali alla chitarra del talento locale Federico Ferrari. “Una favolosa estate di morte” è un libro che ha come protagoniste la Basilicata e le sue donne, la “terra di mezzo tra Potenza e Matera” e la sua figlia prediletta Viola Guarino, anatomopatologa di origini lucane chiamata a risolvere il misterioso delitto di due amanti. Viola è l’emblema della sua terra, divisa tra ragione e superstizione, nipote di Menghina, la prefica più famosa di Basilicata che le ha tramandato un sesto senso quasi naturale, ma che le è valso il soprannome di “strega” dai tempi dell’infanzia. “Viola può rappresentare il riscatto delle donne di Basilicata, l’affermazione di una figura carismatica che però non dimentica le proprie origini e conosce a ama la sua terra. Mi rivedo in lei, forse per lo spirito di osservazione che la contraddistingue”. Nel libro viene fuori elegantemente anche la vena giornalistica della Carlomagno, e lo si evince dai dettagli descrittivi delle domande poste ai fini dell’inchiesta, dalla meticolosità descrittiva dei luoghi e degli umori oltre che dei metodi d’indagine, come la stessa autrice ammette: “si, non posso negare che la mia vena giornalistica sia venuta fuori non poco, ma è la bellezza di descrivere una terra come la nostra che sta affrontando una fase di riscatto grazie a Matera 2019 e sul quale ho voluto creare anche mistero e suspense. Ho scoperto Matera e Pisticci quasi per caso, in un coast to coast per dirla alla Papaleo che mi ha lasciata piacevolmente impressionata”. Ma l’autrice del calibro di “Intrigo a ischia” e “L’invito” solo per citarne alcuni, nel suo ultimo lavoro mette in mostra anche le caratteristiche e le contraddizioni di una terra in cui “lo status sociale” o professione, sono delle etichette dalle quali è difficile separarsi, in una Basilicata che sta per affrontare il proprio futuro con la sfida di Matera Capitale europea della cultura. Un libro attuale, un noir tutto lucano che emoziona e lascia il lettore nell’immedesimazione di ogni singolo personaggio o luogo, come la stessa Carlomagno ha affermato, commuovendosi ella stessa, quando dalla scalinata di Largo Plebiscito, ha ricordato, vie, amici e affetti che hanno segnato la sua vita personale e lavorativa.
Giacomo Bloisi, Pag. 14 de “La Nuova del Sud” del 12/08/2019