LA BIBLIOTECHINA: un’attività didattica, sperimentata nella mia carriera di insegnante, per fare acquisire agli alunni il gusto di leggere autonomamente

EDITORIALE – L’allestivamo in seconda classe, quando gli alunni avevano acquisito la tecnica della lettura.

Già la preparazione trasmetteva a tutti un grande entusiasmo. Si partiva dall’individuazione di un angolo dell’aula dove sistemare lo scaffale e il tavolo in corrispondenza del quale, in alto sulla parete, veniva messo un cartello con la scritta “LA  BIBLIOTECHINA”. Ogni  bambino  aveva il compito di portare almeno cinque libri da reperire in casa tra quelli avuti in regalo per i compleanni o a Natale. Anche la maestra era obbligata a dare il suo contributo. Si procedeva poi all’inventario: per ogni libro veniva fatta una scheda in cui si annotavano il proprietario del libro, il titolo, l’autore, un breve cenno sulla trama. Le schede venivano sistemate, in ordine alfabetico, in una scatola, sulla quale si scriveva SCHEDARIO. Si preparava il REGISTRO DI ENTRATA E USCITA,  su cui, in ogni pagina, veniva scritto il titolo di ogni libro, seguendo sempre l’ordine alfabetico.

 Molto importante era la preparazione del cartellone   delle regole (REGOLAMENTO), che erano concordate e stabilite da tutti gli alunni.

Il REGOLAMENTO consisteva in un decalogo:

1)I libri non vanno sciupati, sgualciti, strappati, sporcati.

2)Ogni libro deve avere una targhetta su cui scrivere il nome del proprietario che          lo mette a disposizione di tutta la classe.

3)Il libro si può cambiare se non piace, ma solo dopo avere letto almeno una decina di pagine.

4)Ogni quindici giorni si elegge il bibliotecario, che ha i seguenti compiti: consegna il libro dopo avere annotato il nome del compagno sul registro, in corrispondenza del titolo, che circonderà, al momento della consegna, con un segno blu se la lettura è stata completata, con un segno rosso in caso contrario.

5)L’elezione del bibliotecario avviene per sorteggio. Il biglietto estratto va messo da parte e reinserito quando tutti avranno svolto l’incarico.

6)Un libro si può rileggere.

7)Si fa attività di biblioteca in giorni e in tempi stabiliti: il mercoledì e il sabato per un’ora.

8)Si può leggere anche durante la ricreazione o quando si è terminato un compito prima degli altri.

9)Nell’ora di biblioteca si fa silenzio.

10)La maestra è a disposizione per eventuali chiarimenti relativi alla lettura.

L’entusiasmo di iniziare era grande, dopo i preparativi abbastanza impegnativi e laboriosi.

All’inizio l’attività si configurava più come un gioco, ma man mano subentrava il gusto del leggere, il piacere di godere di storie piacevoli e interessanti.

Era bello ascoltare commenti del tipo: “Questo libro è divertentissimo, lo consiglio a tutti”. “Questa storia mi ha commosso”. “Mi è piaciuto molto, lo leggerò di nuovo”.

All’inizio di un nuovo  anno, l’allestimento della BIBLIOTECHINA  era  il  primo   pensiero   della   classe. Si procedeva sempre con lo stesso sistema, ma si aggiungevano nuovi libri, che gli alunni, ormai diventati lettori autonomi, si facevano comprare dai genitori o regalare in determinate ricorrenze.

Osservavo la classe durante l’ora di biblioteca: alcuni alunni rimanevano seduti nei loro banchi, altri preferivano spostarsi in un angolo più appartato, altri ancora si sedevano per terra incrociando le gambe.

Il silenzio era interrotto solo dai passi di coloro che avevano bisogno del bibliotecario o delle mie spiegazioni. Ricordo ancora ciò che mi disse un’alunna di quinta: “maestra, quando leggo, dimentico di essere nell’aula, immagino l’aspetto dei protagonisti e mi sembra di vivere nel posto in cui si svolge la storia”.

Mi auguro che un buon numero dei miei alunni, ormai adulti, avendo acquisito il gusto della lettura, continuino ad essere assidui e convinti lettori.

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