La Dc a Tricarico

A cura di Peppino Molinari

EDITORIALE – Il primo Centenario della nascita e il Settantesimo anniversario della morte di Rocco Scutellaro, sindaco di Tricarico nel biennio dal 1946 al 1948, ci offre l’occasione per dare un seppur breve apporto alla ricostruzione delle vicende politiche ed elettorali di Tricarico, con particolare riferimento alla presenza dei cattolici democratici che, ispirati da mons. Raffaello delle Nocche e guidati da don Angelo Mazzarone, diedero un grande contributo all’emancipazione e alla crescita politica, economica e sociale della comunità locale, che era rimasta ai margini dei pur importanti fermenti economici che avevano interessato la regione a cavallo delle due guerre, imponendo suoi uomini ai livelli più alti delle istituzioni provinciali e regionali.Fino ale elezioni dell’Assemblea Costituente e anche dopa Tricarico si recavano spesso i coniugi Jervolino in quanto molto amici di Mons Delle Nocche che in occasione di ogni visita organizzava incontri di carattere politico.Dopo il 1946 a frequentare assiduamente Mons. Delle Nocche fu il giovane parlamentare Emilio Colombo che non fece mai mancare il suo fattivo sostegno soprattutto alla istituzione dell ‘ospedale civile fortemente voluto dal Vescovo.

 Tra i fondatori della sezione della democrazia cristiana a Tricarico fu Domenico De Maria (chiamato don Mimi) di professione avvocato e padre di Giovanni Scienziato di fama mondiale.La sezione nacque nel 1944 con la presidenza di Paolo Vulterini e la segreteria di Giuseppe Lauria detto Umberto (il consiglio direttivo era composto oltre che dallo stesso Vulterini, da Nicola Mazzone vicepresidente, (sindaco contadino di Tricarico negli anni del prefascismo,ebbe l’onore di accogliere l’11 febbraio 1922 il nuovo vescovo Mons. Raffaello Delle Nocche che compiva il solenne ingresso in diocesi)Rocco Perrone,(padre di don Beni’Perrone)Michele Armento, Rocco Manichino, Pancrazio Cellini, Paolo Infantino, Antonio Toscano, Rocco Montesano, Rocco Capobianco).

In occasione delle elezioni amministrative del 1946, le prime a suffragio universale, si affermò la lista con il simbolo dell’Aratro di ispirazione social-comunista. Venne eletto Sindaco Rocco Scotellaro che manterrà la carica, come in precedenza accennato, fino al 1948, per poi cederla ad altri componenti della lista. Le elezioni successive si tennero nel 1952 in contemporanea con le elezioni del primo Consiglio provinciale, dopo la lunga parentesi fascista che aveva relegato la provincia ad “Ente autarchico territoriale”. L’aspra competizione locale vide prevalere la componente democristiana. Venne eletto Sindaco Giovanni Laureano di provenienza monarchica che, dopo la lunga prigionia trascorsa nei campi inglesi del nord Africa, era rientrato a Tricarico a svolgere la professione di avvocato. Egli, a capo di una compagine politico-amministrativa variamente composta, mantenne la carica fino al 1955, l’anno prima si era trasferito a Matera per esigenze professionali, pur continuando a seguire le vicende politico-amministrative del suo paese di origine. Contemporaneamente per le elezioni provinciali la Dc, con il segretario provinciale Antonio Bollettieri, aveva stipulato sul piano provinciale un accordo politico con il Partito Nazionale Monarchico secondo il quale i monarchici avrebbero votato il candidato DC in tutti i collegi, tranne in quello di San Mauro Forte, dove avrebbero candidato il barone D’Eufemia col simbolo del PNM.

In quel convulso contesto, mentre nel collegio di Tricarico-Calciano si profilava la candidatura di Antonio Gaetano, il cui fratello Mario da primo segretario provinciale della Dc materana aveva favorito l’ascesa professionale del giovane Mario Trufelli promuovendolo funzionario provinciale del partito, all’interno della sezione si palesava chiaramente sia l’avversione verso la sua candidatura, sia l’indisponibilità ad accettare l’accordo stipulato con il Partito Monarchico. Per evitare ulteriori fratture, il direttivo sezionale si era nel frattempo dimesso in blocco, Antonio Gaetano dichiarò la sua indisponibilità ad accettare la candidatura, che pure gli era stata offerta. Quindi nel corso di un comizio tenuto in piazza dal balcone dell’albergo Cutolo, Benito Lauria propose la candidatura di Francesco Menonna detto “Ciccio”, e il noto avvocato De Maria applaudì, scandendo ad alta voce “Viva la faccia bella di Ciccio Menonna”. Il quel periodo Ciccio Menonna aveva 26/27 anni, 2 anni meno di Rocco Scotellaro, e dopo aver conseguito la Laurea in Legge, aveva vinto il concorso presso la Conservatoria degli atti notarili di Matera. La sua campagna elettorale, sostenuta dal partito locale, ebbe esito positivo, con la sua elezione in consiglio provinciale, ai danni del candidato socialista Rocco Scotellaro, con circa 800 voti di scarto. Francesco Menonna sarebbe morto pochi anni dopo nel 1958 a solo 33 anni mentre pronunciava un intervento in consiglio provinciale. Le morti di due giovani di qualità come Scotellaro e Menonna furono gravi irrimediabili perdite per Tricarico! La sezione Dc nel frattempo con le dimissioni del direttivo era rimasta senza guida.Benito Lauria riuscì a far nominare commissario straordinario della sezione un giovane che non era iscritto alla Dc: Antonio Martino che l’anno dopo apri il tesseramento e intestò a lui la prima tessera.Ritornando alle vicende comunali di Tricarico dopole dimissioni dalla carica di Sindaco di Giovanni Laureano, lo stesso Antonio Gaetano subentra al suo posto fino al 1957, per poi passare la mano ad Amedeo Benito Lauria che, tra alterne vicende, rimane sindaco fino al 1961.

Nel frattempo, il Laureano, nel capoluogo provinciale aveva assunto (1958) la presidenza dell’Ospedale civile, e in tale veste fino al 1962 aveva favorito la costruzione del nuovo nosocomio (inaugurato nel 1961 dall’allora Presidente del Consiglio dei Ministri on. Amintore Fanfani), la cui edificazioni era impantanata, dotandolo di moderni attrezzature sanitarie. L’anno successivo da presidente dell’Istituto Case Popolari (carica che mantenne fino al 1965) aveva dato un valido contributo all’attuazione pratica del “piano Casa” approvato alcuni anni prima per iniziativa dello stesso Fanfani, promuovendo la costruzione di ben oltre 2000 nuovi alloggi in tutta la provincia. Contestualmente nelle elezioni amministrative del novembre del 1960 veniva eletto in Consiglio provinciale e subito nominato capogruppo della Dc, assumendo anche la carica di Vice Presidente dell’Acquedotto Pugliese. In tale delicata veste, operò per superare in maniera definitiva l’atavica questione legata all’assetto idrogeologico del territorio materano, promuovendo la costruzione di una vasta rete di allacciamenti, che nei fatti favorì il processo di modernizzazione dell’agricoltura. In occasione della elezione del primo Consiglio regionale (giugno del 1970), candidato per la democrazia cristiana, risultò uno dei primi eletti.

Nel parlamentino lucano si distinse per la sua elevata competenza come componente della commissione incaricata di redigere il primo statuto regionale. Nella seconda Giunta Verrastro è eletto alla carica di Assessore all’Agricoltura. Ritornando alle vicende più strettamente locali, non si può non ricordare come nel 1965 la Dc ritornò a capo della amministrazione comunale di Tricarico con il sindaco Michele Molinari, persona di alta qualità poli che e morali,molto radicato nel popolo. Egli da Sindaco s’impegnò per la realizzazione di vasto piano di opere pubbliche, che seguirà fino al 1975. A succedergli fu chiamato Michele Guerrieri che guidò la compagine amministrativa fino alla naturale conclusione della consiliatura (1980). Preside di scuola, amministratore serio e competente godeva di buona reputazione e largo consenso tra il popolo di Tricarico.

La Dc ritornò a capeggiare l’amministrazione di Tricarico nelle elezioni del 1990, con il Sindaco Gino Lauria in staffetta con il socialista Pancrazio Toscano quando i primi sentori del dissolvimento della cosiddetta Prima Repubblica già si intravedevano. Lauria aveva svolto in precedenza l’incarico di consigliere provinciale dal 1970 al 1985, assumendo di volta in volta la carica di assessore, di capo gruppo della Dc, e infine di Presidente dell’amministrazione provinciale nel biennio 1984/1985. Prese il suo posto a partire dal 1985 Antonio Melfi, che rimane in carica fino al 1990,ultimo consigliere provinciale Dc.La famiglia Lauria con Giuseppe primo segretario sezionale,poi con il fratello Amedeo che con Antonio Martino studiarono alla Cattolica di Milano diventando amici e colleghi di corso con De Mita,Gerardo Bianco e Riccardo Misasi costituendo quel cenacolo di intellettuali cattolici vivo e fecondo (il giovane De Mita venne a tenere un comizio a Tricarico quando Amedeo Lauria fu candidato a sindaco)e Gino che ho avuto il piacere di frequentarlo è stata un punto di riferimento della storia dei cattolici democratici  così come l’avv Mimi Carbone vice-segretario regionale della Dc negli anni 80 e Nicola Scaiano“il barone “presidente della comunità montane della collina materana.Tricarico,quindi,non è solo Rocco Scotellaro  ma anche i cattolici democratici hanno saputo dare un contributo con una classe dirigente di qualità che ha vissuto il proprio impegno politico come una missione,mai risparmiandosi e sempre con laboriosità ed onesta’ testimoniando con coerenza i valori e gli ideali in cui credeva.La sua ricostruzione,pur con i limiti,è stata possibile grazie ad Antonio Martino, persona straordinaria,emigrato da giovane in Emilia e Romagna,ma rimasto sempre legato a Tricarico.Martino è uno scrigno prezioso di ricordi perché è impegnato a sottrarre la sua lunga e feconda vita ,ricca di relazioni umane,sociale e culturale all’usura del tempo e dalla negligenza degli uomini attraverso la narrazione ed i ricordi.I racconti,gli aneddoti dì Martino ci portano a vivere momenti che pur lontani hanno il sapore dell’attualità.I valori,gli ideali,gli aneliti di giustizia e libertà non muoiono mai! Di questo dobbiamo essere grati ad Antonio Martino che resta un faro nelle nebbie del presente,un forte raggio di luce e di speranza.Un grazie poi a Ezio Lavorano ricercatore attento,studioso diligente della storia politica dei partiti ed in particolare dei cattolici democratici.

La Dc di Tricarico ha scritto una bella pagina di storia politica!Allora c’era la politica,l’orgoglio dell’appartenenza,la voglia di partecipare ed il forte desiderio di contribuire a fare.Questa era la Dc di Tricarico!

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