LAURIA – Sull’incantevole terrazzo di Palazzo Marangoni, tra i tetti del rione inferiore di Lauria e sotto il cielo stellato, è andata in scena la notte della magia lucana, un sabato sera all’insegna del teatro e del cinema, inconsueto e magico per la cittadina valnocina.
Grazie all’impegno dell’ISSBAM e di Arci Basilicata, in collaborazione con l’associazione Magna Grecia e soprattutto allo sforzo del professor Carmine Cassino, è stato possibile ammirare nella prima parte la performance teatrale di Eva Immediato in “Storia di una Masciara” accompagnata da Daniela Ippolito all’arpa. Due splendide artiste e magnifiche “masciare”. Il racconto di una Donna, di una “masciara” che è tante donne. Storie di donne “diverse”, donne con un sentire altro, con capacità curative, conoscitrici di antichi riti e leggende. Donne mistero e risorsa, amate e perseguitate, incomprese e invidiate, rappresentanti di un Sud che vive e respira. La seconda parte è stata caratterizzata dalla proiezione di “La Cacciata del Malvento” del giovane regista grassanese Donato Canosa. Questo è il suo primo film-documentario, della durata di circa 50 minuti prodotto nel 2016, sulle antiche pratiche di magia cerimoniale lucana. Documentario ambientato a Grassano, un piccolo comune rurale lucano, dove anziane donne svelano i segreti di pratiche antiche, sospese tra memorie pagane e credenze religiose, per liberare dall’invidia e dalla cattiva sorte. Il Paese è diviso tra anziani e giovani, tra chi crede e chi no nel fatto che possa esistere qualcosa di impalpabile, una forza al di sopra del controllo razionale.
Due spettacoli in un unico evento, esibizioni di spessore che hanno incantato la platea che ha tributato lunghi applausi alla Immediato e alla Ippolito. Mentre Canosa con il suo documentario partendo dai ricordi d’infanzia, dai fatti vissuti, dalle riflessioni scientifiche, attraverso il documentario indaga su un mondo che, pur mutando, conserva radici profonde nelle sue antiche credenze mettendo a nudo i contrasti tra religioso e pagano, tra vecchi e giovani, tra fede e scienza su un atto come la “fascinazione”.

