POTENZA – Dal Comune di Brienza arriva una notizia importante per le politiche di salvaguardia del paesaggio e di tutela del territorio. Durante l’ultima seduta il Consiglio Comunale ha preso atto della delibera di giunta n.25 del 25 marzo 2021 e ha espresso unanime consenso alla costituzione di parte civile da parte del Comune nel procedimento penale n 1500/2016 RGNR del Tribunale di Potenza e relativo alle presunte irregolarità nella costruzione e l’esercizio di un impianto eolico della società Burgentia Energia.
Il 26 aprile dovranno comparire in 6 davanti al collegio del Tribunale di Potenza: Raffaele Beccasio e Giuseppe Rasola, dirigente e tecnico dell’Ufficio energia della Regione Basilicata; Francesco Canestrini e Michele Spaziante, dirigente e tecnico della Soprintendenza alle belle arti; Francesco Esposito e Nicola Morrone, rappresentante legale e direttore dei lavori della società “Burgentia energia srl”, titolare del parco eolico Prato d’Aniello. Abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio i capi di imputazione.
La battaglia del Comune di Brienza affonda le sue radici nel 2015 quando il Comune espresse la sua contrarietà alla installazione nel territorio comunale di parti dell’impianto eolico della società Burgentia Energia che confliggevano con i punti panoramici e intervisibilità con il borgo medioevale, con il Castello Caracciolo e con tutti i beni immobili sottoposti alla disciplina del d. Igs n. 42/2004.
Tra le parti offese identificate nel procedimento penale compare anche la Regione Basilicata, visto e considerato che tra gli imputati vi sono un dirigente e un tecnico dell’Ufficio Energia di Via Verrastro.
Riteniamo che sia importante lanciare un segnale da parte della Regione e avviare quanto prima la costituzione di parte civile nel procedimento del prossimo 26 aprile. Per questo motivo presenteremo una mozione per impegnare la giunta in questa direzione.
La vicenda di Brienza mette ancora una volta in evidenza gli abusi che vengono perpetrati con la foglia di fico delle energie rinnovabili. In questa regione purtroppo si è riuscito a cucire un’accezione negativa ad una fonte di energia alternativa e pulita che, se usata in maniera adeguata, avrebbe potuto dare tanto al territorio: purtroppo da energia “pulita” si è trasformata in energia “selvaggia” con tutto il carico di problemi al seguito.
È quanto riferito in una nota diffusa dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle