MOSCA – La Siberia devastata dagli incendi, un disastro per l’ecosistema e il clima del circolo polare artico e non solo. In queste ore è lotta contro il tempo per provare a contrastare i numerosi roghi che da mesi ormai stanno devastando i boschi della Russia settentrionale, con oltre 3 milioni di ettari di terreno andati a fuoco. Il fumo ha raggiunto gli Usa, con le ceneri che hanno oltrepassato lo stretto di Bering, portando le regioni russe di Irkutsk, Buryatia, Sakha e Krasnoyarsk a dichiarare lo stato di emergenza. Secondo l’agenzia forestale russa, oltre 2,7 milioni di ettari di alberi – l’equivalente per estensione di Piemonte e Val d’Aosta – stanno bruciando in Russia. Il fumo ha circondato almeno 800 città. La speranza è che nel weekend una forte perturbazione possa spegnere molti dei roghi. Al momento il Cremlino non sta tentando di soffocare gli incendi, perché “i danni a cui andremmo incontro in queste regioni praticamente disabitate sarebbero più dei benefici”. Intanto per contrastare l’enorme e grave calamità, il Governo russo ha ricevuto anche la proposta di aiuto e supporto dal Governo statunitense.
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