EDITORIALE – Tra le varie definizioni attribuite alla società moderna, forse la più particolare è quella di “società usa e getta”. Tra le cause: la crescita della popolazione e la qualità della vita, i ritmi meno distesi e sempre più frenetici, le scoperte e i progressi tecnologici e industriali.
Oggi si vive più a lungo. L’aumento della popolazione ha comportato una più larga diffusione di oggetti di uso comune, del tipo “usa e getta”, necessari al soddisfacimento dei bisogni quotidiani di una vasta popolazione e ad una qualità esistenziale più elevata. Anche la caratteristica propria della famiglia è cambiata. Ve ne sono tantissime composte da una sola persona. Anche queste nuove e diffuse situazioni portano ad un aumento di prodotti “usa e getta”.
Specialmente nei paesi occidentali la vita è diventata frenetica, quasi una corsa affannosa contro il tempo. Nelle città, in particolare, si corre in maniera convulsa e stressante. Si ricorre, dunque, volentieri a tutto ciò che può rendere più comoda e agevole l’esistenza. In molte famiglie si usano frequentemente piatti e bicchieri di plastica, persino tovaglie da tavola di carta o plastificate.
Nei supermercati si fa grande uso di contenitori vari per alimenti, del tipo “usa e getta”: per le uova, per i formaggi e gli affettati, per il latte e per i biscotti. I nostri nonni andavano a fare la spesa con la borsa di stoffa o il canestro di vimini, non usavano certo le borse di plastica.
I progressi della tecnologia sono certamente un’altra causa di questo fenomeno. L’uomo ha inventato nuovi materiali con i quali costruire oggetti vari, di facile uso comune, che certamente vengono incontro alle esigenze della società, ma aumentano notevolmente la quantità di oggetti inutilizzabili.
Le conseguenze di tali cambiamenti sociali si ripercuotono inevitabilmente sull’ambiente, provocandone il degrado. I materiali di scarto aumentano sempre di più e a ritmo veloce al punto che non si riescono a smaltire nei tempi giusti. Spesso la televisione manda in onda filmati che riprendono cassonetti colmi di rifiuti, marciapiedi e strade invasi da cumuli di spazzatura, che rendono l’aria irrespirabile. Tutto questo accade anche perché non sempre gli organi competenti, come i Comuni, sono in grado di gestire situazioni di questo tipo. Mancano le discariche e gli impianti di smaltimento regolari. Si fa male la raccolta differenziata che consentirebbe il riciclo dei prodotti di scarto.