La teiera e il tacchino

EDITORIALE – «Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi.

Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sia un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente.»

«Fin dal primo giorno di permanenza nel suo nuovo allevamento il tacchino aveva osservato che alle nove del mattino gli veniva portato il cibo. Da buon induttivista non trasse precipitose conclusioni dalle prime osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e in quelli freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Finalmente la sua coscienza induttivista fu soddisfatta e il tacchino elaborò allora un’induzione che dalle asserzioni particolari relative alle sue vicende alimentari lo fece passare a un’asserzione generale, una legge, che suonava così: “Tutti i giorni, alle ore nove, mi danno il cibo”. Purtroppo per il tacchino, e per l’induttivismo, la conclusione fu clamorosamente smentita la mattina della vigilia di Natale!».

Cinquanta anni fa esatti, il 2 febbraio 1970, moriva Bertrand Russell, uno dei grandi pensatori del XX secolo, scrittore prolifico, matematico, filosofo, premio Nobel per la letteratura, pacifista.


Autore della “Storia della filosofia occidentale e dei suoi rapporti con le vicende politiche e sociali dall’antichità a oggi”, la sua opera divulgativa più nota, ma anche di saggi di etica e politica, di religione, di logica e di pedagogia, Bertrand Russell, in vita fu ingiustamente tacciato di essere un propagandista antireligioso e antimorale solo perché, ad esempio, difendeva l’omosessualità.


In realtà, era semplicemente un pensatore critico sia nei confronti delle ingiustizie del capitalismo che dell’oppressione del bolscevismo, oppositore della barbarie dell’antisemitismo e del nazismo così come contrario agli armamenti atomici e alla guerra in Vietnam.


Della sterminata produzione di Russell ho selezionato due citazioni, forse le più famose, quella della teiera e quella del tacchino induttivista.
Sono convinto che se solo imparassimo tutti a ragionare e a vivere, in pubblico come in privato, seguendo i princìpi contenuti in queste metafore filosofiche, il mondo sarebbe un posto migliore dove prevarrebbero la logica, la razionalità e la tolleranza piuttosto che l’illogicitá, l’irrazionalità e l’intolleranza.

Del resto, come diceva il Nostro: “Una grandissima parte dei mali dei quali soffre il mondo sono dovuti al fanatismo”.