La VITA è troppo breve per svegliarsi con dei rimpianti

EDITORIALE – La nostra vita è caratterizzata da un alternarsi di situazioni e avvenimenti  positivi e negativi. Capita di vivere periodi, giornate, momenti durante i quali tutto sembra incastrarsi in maniera perfetta: salute, gratificazioni professionali, successi personali, eventi lieti e attestati di amicizia e di affetto da parte di coloro che stimiamo e amiamo. 

Ma, purtroppo, non è sempre così! Tutto può cambiare  da un giorno all’altro, da un momento all’altro, sia per nostra responsabilità che per accadimenti imprevedibili e improvvisi.

Spesso sentiamo dire: “Mi sono trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato!. Forse se non fosse squillato il telefono…se non avessi perso tempo avrei evitato quel tremendo incidente che mi ha cambiato la vita”. E poi vi sono le calamità naturali, che prescindono dalla nostra volontà.

Basta, a volte, una manciata di secondi per poter vedere crollare il proprio mondo, per sentirsi togliere la terra sotto i piedi.

L’aspetto che più rattrista e angoscia è che a nessuno è concesso conoscere il proprio futuro, quel futuro tanto imprevedibile quanto ignoto!

Cosa fare? L’unica soluzione è VIVERE, momento dopo momento, giorno dopo giorno, disponendo il nostro animo e la nostra mente alla positività e anche all’accettazione delle avversità con spirito di resilienza. 

Spesso ci capita di litigare, di essere egoisti e permalosi, di non ridere e amare abbastanza. Ci chiudiamo nel nostro individualismo e non apprezziamo le piccole gioie e le gratificazioni che pure la vita ci dona.

Diamo tutto per scontato! Ci dimentichiamo di quei piccoli, grandi gesti che scaldano il cuore: un sorriso, un “come stai?”, una carezza. Il pensiero che in un attimo potremmo perdere la possibilità di farlo, ci dovrebbe fare riflettere. Allora non asteniamoci dal ridere, dal perdonare, dal dimostrare i nostri sentimenti, dal chiedere scusa , da amare.

Facciamolo sempre: la VITA è troppo breve e imprevedibile per svegliarsi con dei rimpianti.

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