POTENZA – L’accordo con la Total per le attività di estrazione della concessione Gorgoglione e del Centro Olio, presentato dalla Regione, è “un gioco delle tre carte, un’arma di distrazione di massa”, perché “la giunta regionale ha presentato risultati, definendoli ‘eccezionali’, ma in verità la Basilicata ci ha rimesso”.
Lo hanno detto, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamani, a Potenza, i consiglieri regionali di opposizione, Luca Braia, Mario Polese e Roberto Cifarelli. I consiglieri hanno confrontato l’accordo quadro del 2006 con la Total, i risultati illustrati dalla giunta regionale, e quelli contenuti nella delibera della stessa giunta (del 30 novembre 2019), evidenziando che “in ogni caso non c’è stato dibattito in Consiglio regionale, e rispetto ai precedenti accordi, l’assemblea non ha dato alcun mandato al presidente della Regione”. Secondo i consiglieri di centrosinistra, rispetto ai contenuti dell’accordo e alle compensazioni ambientali, “i 30 centesimi in più a barile, che portano i proventi per la Basilicata da 50 a 80 centesimi rispetto al 2006, sono calcolati in base al valore del barile del 2004, ovvero il 12,2% dei 40 euro a barile, ma facendo riferimento al valore del 2018, ovvero 70,9 euro, dovremmo avere 86 centesimi, e non 80”.
Sulla questione del gas, invece, “gli accordi sono calcolati su una base di 30 anni, mentre la concessione è di 20 più eventuali dieci anni di proroga, e anche intendendo la proroga come già acquisita, si è passati dai 750 milioni di metri cubi per 20 anni del 2006, ai 1.200 dei 30 anni, che però sono in realtà 800 in 20 anni. E La Total tratterrà la quota superiore a 1.200 metri cubi”. Ultimo punto, quello relativo al contributo forfettario “rimasto sostanzialmente identico”, e al fatto che “esistono – hanno concluso i consiglieri – imprese che vantano ancora crediti per i lavori fatti: come si fanno le prove di esercizio, in questo caso? Alla fine è un gioco delle tre carte, e sui progetti di tutela ambientale non si dice nulla, così come sulle trattative con l’Eni per la proroga della concessione Val d’Agri”.
(Ansa)