L’arte e la fierezza di essere lucano. ivl24 incontra lo scenografo Mario Carlo Garrambone

Ci sono storie di lucani che inorgogliscono, che portano in alto estro, fantasia e tradizione con arte e soprattutto impegno e dedizione. Tra queste storie di lucani illustri c’è sicuramente quella di Mario Carlo Garrambone, scenografo e lighting designer, ideatore del Premio Heraclea e firma di numerose ambientazioni quali i David di Donatello, Casa Sanremo, il concerto di Natale in Vaticano e in ultimo le giornate del cinema lucano di Maratea solo per citarne alcune. ivl24 lo ha incontrato per una piacevole chiacchierata tra i segreti del suo mestiere e l’orgoglio di essere lucano.

Mario, cosa vuol dire essere scenografo in terra lucana?

E’ una situazione che mi riempie di orgoglio e che ti permette di far conoscere a 360 gradi le bellezze della tua terra. Ho lavorato per grandi produzioni sia in Rai che in Mediaset, e in ognuna di queste ho avuto modo di esporre e far sentire l’amore per la nostra regione. Essere scenografo da libertà di esprimerti e quindi per me di affermare la mia fierezza di essere lucano.

Molto importante per te anche la tua amicizia col nostro conterraneo Vincenzo Russolillo

Vincenzo è un producer di livello notevole. Ho avuto modo di lavorare con lui ai David di Donatello e a Casa Sanremo, è un personaggio straordinario con un estro invidiabile. Lavorare con lui ai David è stata un’esperienza fantastica, ma con lui vanto anche lavori con rai movie e trasmessi poi in mondovisione. Per rendere l’idea della sua professionalità, basti pensare  che ha coprodotto in parte tecnica il concerto natalizio in vaticano trasmesso poi su canale 5, a cui ho avuto l’onore e piacere di collaborare.

La Basilicata che non riparte solo da cinema e letteratura, ma anche dall’arte della scenografia quindi?

Noi lucani siamo persone semplici, come il pane e pomodoro, piatto tipico che sulle nostre tavole non è mai mancato, e così, con la stessa semplicità, siamo un popolo a cui la tempra per affermarci non è mai mancata. Però devo tristemente fare un “j’accuse” sul come noi lucani abbiamo una grande considerazione fuori dai nostri confini ma forse siamo a volte troppo ignorati all’interno della nostra regione. Faccio un esempio, il famoso capodanno Rai potrebbe avere più menti e arti “made in Basilicata”, ma troppe volte ci si dimentica di coinvolgere figure del settore che conoscono bene il territorio. “Nemo propheta in patria” dicevano i latini, ma spero che questa tendenza possa presto cambiare, io lavoro sempre per dare il meglio e portare in alto il nome della Basilicata.

Arriviamo a una tua importante creatura, il premio “Heraclea”. Un omaggio alla lucanità ma non solo…

Siamo giunti all’ottava edizione di un format professionalmente pensato e ideato come se fosse una mega produzione, ma allo stesso tempo proposto con l’umiltà di raccontare e promuovere personaggi ed eccellenze lucane che si sono distinte nel panorama internazionale. Il prossimo 10 agosto avremo come sempre un cast importantissimo, solo per citarne alcuni ci sarà la presenza di Miguel Ángel Zotto, il ballerino di tango più famoso al mondo e la cui famiglia emigrò in Argentina partendo dal piccolo borgo di Campomaggiore. Sarà presente Gianpiero Lotito, creatore e ceo di FacilityLive, “l’uomo che spaventa Google”, unica personalità non politica ad aver preso la parola presso le Nazioni Unite, premio “umano” al sindaco di Matera Raffaello De Ruggeri, che col suo pianto al cielo di Matera il 19 gennaio scorso, ha commosso il mondo e portato la città dei sassi ad entrare nel cuore di tutti. Poi premio speciale al giornalista Mario Trufelli, brillante personalità 90enne che ha saputo raccontare la Basilicata come pochi per 50 anni e oltre passando per Sinisgalli e Scotellaro e forse finito troppo presto nel dimenticatoio, e un riconoscimento alla giornalista del Tg1 Maria Soave, un mix perfetto tra bellezza e professionalità tutta “made in Basilicata”. Eccellenze anche per Nicola Cerbino, lucano e capo dell’ufficio stampa vaticano e alla ricercatrice Carmela Saturnino, ricercatrice a capo di un team che ha scoperto una particella anti cancro. C’è tanta Basilicata che merita di essere raccontata, e il mio premio vuole essere un inno a una terra che esporta e offre bellezza e professionalità.

Il tuo ultimo lavoro alle Giornate del cinema lucano: che esperienza è stata e quanto questi festival promuovono la Basilicata?

Il SantaVenere di Maratea è un paradiso terrestre che offre ispirazione e perfezione così come si presenta. Ho cercato di creare un armonia di luci adatte a risaltare la location e la sua architettura così naturalistica in modo da farne un ambiente uniforme, senza stravolgere, ma solo esaltandone le caratteristiche. Le Giornate del cinema sono una promozione globale che porta la Basilicata al centro del mondo, e permette ad attori, produttori, registi di conoscere le grandi qualità del nostro territorio e della nostra gente. Grande merito e pregio va agli organizzatori e alla Film Commission, tenaci nel credere che qui si può fare molto più di quanto si pensi.

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