LAURIA (PZ) – Sono trascorsi ormai cinque anni dalla tragedia del Pala Alberti che ha sconvolto l’intera comunità di Lauria. Il tetto divelto che finisce su una palestra poco distante e che tristemente provoca la morte di Giovanna Pastoressa, giovane psicologa che aveva deciso di rientrare proprio nella sua Lauria per esercitare la professione tanto amata.
Una settimana fa l’Ordine degli psicologi di Basilicata ha celebrato la figura di Giovanna nella quarta edizione del premio a lei dedicato, proprio a Lauria, con il ricordo di amici, colleghi e della famiglia, con le parole affidate alla sorella Lucia che ha promesso “braccia forti per chiedere e avere giustizia”.
Il processo presso il Tribunale di Lagonegro va avanti, con l’audizione dei testimoni di parte civile in udienza dibattimentale. Ascoltati il consulente del Comune di Lauria incaricato di redigere un progetto di fattibilità per il possibile rifacimento del Palazzetto e responsabile della messa in sicurezza della struttura post crollo e il testimone di parte per conto della srl proprietaria della struttura ospitante la palestra. Dal giudice la conferma per la prossima udienza il 29 gennaio, nella quale saranno ascoltati i testimoni degli imputati, e poi la messa agli atti di una nuova data, il 21 febbraio. Gli avvocati della difesa, a quanto si apprende, fanno sapere che i loro assistiti rinunceranno all’audizione, ad eccezione dell’ex amministratore dell’impresa sub appaltatrice che realizzò il Pala Alberti.
Come testimoniato da numerosi post social pubblicati oggi, la figura di Giovanna Pastoressa è ricordata e amata da chiunque abbia avuto la fortuna dei conoscerla e non solo. La sua solarità, il suo altruismo e la sua bellezza d’animo sono segni indelebili nell’animo di ogni lauriota, che oggi tristemente ripercorre una lunga notte che ha segnato per sempre un’intera comunità.