Lauria ha la sua Cima Limongi. Oggi in tanti a Conserva a ricordare Fabio

LAURIA (PZ) – “Avevamo sette anni, quando la prima volta nostro padre ci portò su questa montagna e ci mise un paio di sci ai piedi. Da quel giorno in poi Fabio quegli sci non se li è mai più tolti”. Comincia con queste parole il commosso ricordo di Claudia, sorella del compianto Fabio Limongi scomparso prematuramente un anno fa, in una mattinata che ha visto la esperta guida escursionista e maestro di sci, protagonista di ricordi, aneddoti ed esempi.

Gli occhi lucidi e la voce commossa della moglie Katia, del cognato Maurizio e della sorella Claudia, sono gli stessi delle numerose persone arrivate a Conserva per ricordare il Gigante buono della montagna”, quella stessa montagna che ora, attraverso una sua cima, porterà meritatamente e degnamente il suo nome.

Non è un caso che la Cima Limongi, che la Giunta comunale lauriota ha nominato attraverso delibera, sia la cima più alta che si vede dalla sua Lauria. E’ simbolo di perseveranza, autorevolezza, classe e tenacia, quella stessa tenacia che verso la primavera porta con sè la cima Limongi, in quanto resta sempre l’ultima su cui resiste la neve di fine stagione.

Perchè così è Fabio. Ultimo a mollare quando c’era un progetto da intraprendere o su cui dannarsi bussando a ogni porta o sbattendo contro ogni muro o pregiudizio. Forte nel suo carisma e nella sua passione, da far capire i valori della montagna anche a chi i monti non li aveva mai vissuti, ma soprattutto amorevole e tenace verso la sua famiglia e verso il suo amato territorio, a cui ha dedicato ogni sforzo e ogni parola gentile.

Nei ricordi di chi lo ha vissuto e amato c’è un unico minimo comune denominatore. La sua etica umana, che lo portava a essere propositivo e critico, ma mai polemico. Sempre vigile, buono, attento a anche benevolmente “guascone” nei suoi modi grazie alla sua forte caratura fisica.

Nelle parole commosse di Katia c’è il Fabio marito amorevole, persona premurosa e perspicace, in quelle del cognato Maurizio, l’emozione di una giornata vissuta sul Sirino coi nipoti a fare un pupazzo di neve, con lui impegnato nella ennesima escursione e ad avvisare attraverso un audio che entro dieci minuti sarebbe arrivato a Conserva. Poi ancora Claudia, che chiede al suo fratellone di continuare a guidarla con la forza che le ha sempre donato e dimostrato.

Presenti autorità civili, politiche, militari e di volontariato. Tante le testimonianze, come quella del primo cittadino Pittella, impegnato a Roma per eleggere il Presidente della Repubblica, che ha affidato il suo pensiero ai propri canali social: “La montagna è Fabio, proprio come lui si identificava in essa quando era in vita. Ha cambiato dimensione, ma non ci ha lasciati, è ancora lì, e ci aspetta. E ci chiede amore, e ci chiede rispetto. Certo, ciò lenisce solo parzialmente la sua assenza, ma è l’unico modo che abbiamo per far trionfare il suo sentimento più sincero: l’amore per la vita. Dedicargli una cima del Massiccio del Sirino è veramente il minimo che potessimo fare. Il massimo sta nel suo lascito: continuare la sua opera, amare e proteggere la nostra terra.”

Sulla stessa riga anche le parole del vicesindaco Giulio Labanca, presente alla cerimonia e in rappresentanza del Comune di Lauria: “Chi fosse Fabio, qui si potrebbe domandare alle sue montagne, alla natura, alla gente che lo ha seguito, sostenuto, amato: Fabio è stato una moltitudine di cose, ha rappresentato tanto, troppo! Si fa fatica a sintetizzare tutto quello che ha regalato, nel suo viaggio straordinario tra noi, in questa vita! Con la sua determinazione, ha consentito a chiunque di poter vivere esperienze indimenticabili nel maestoso comprensorio del Massiccio del Monte Sirino.Con la sua caparbietà, il suo carisma e la sua disponibilità, è riuscito, con la sola forza dell’amore che nutriva per la nostra terra, a valorizzarla”.

“Fabio e il suo amore per la montagna saranno vero monito per le future generazioni quando noi istituzioni metteremo sempre di più in campo azioni concrete per portare avanti il suo esempio”, così Valentina Viola, sindaca di Chiaromonte e vice Presidente del Parco del Pollino.

“La sua passione ci ha portato sempre a credere che i limiti non esistono. Oggi siamo qui a ricordarlo nella sua montagna e con una cima a lui intitolata. Ora non resta porre ogni sforzo sulla valorizzazione di ciò in cui lui ha sempre creduto”. Così Antonio Rizzo, consigliere provinciale e sindaco di Viggianello.

Presente anche il Comune di Lagonegro, con l’assessore Gianni Mastroianni che ha affidato a Facebook un suo pensiero: “Stamani presenziato all’intitolazione di una vetta del nostro amato massiccio del Sirino all’indimenticabile Fabio Limongi. Una persona splendida, un grande cittadino di Lauria ma, soprattutto, un GRANDISSIMO cittadino del Lagonegrese, perché Fabio era un punto di riferimento per tutti e soprattutto, era una persona che sapeva UNIRE. Oggi viviamo un epoca dove in tanti, forse in troppi, parlano senza capacità di discernimento, dimenticando che ciò che resta, non sono le parole, ma gli esempi. Fabio è stato ed è, un grande esempio di coraggio…il coraggio di credere nei propri sogni,nelle proprie passioni! Che dire…evviva coloro che credono nei propri sogni……EVVIVA FABIO LIMONGI!!

Parole importanti sono arrivate anche da Giuseppe Priore, Commissario del Parco dell’Appennino Lucano e amico e compagno di molte scalate di Fabio Limongi: “una persona dinamica e sempre propositiva, difficile stargli dietro. Un vulcano di idee che trasformava in realtà qualsiasi possibile progetto. Ora sta a noi raccogliere la sua eredità e portare a compimento ciò che lui ha iniziato”.

Biagio Salerno, Presidente del Consorzio Turistico di Maratea ha definito Fabio Limongi “una persona per bene, amante della montagna come del mare. Un uomo che ha fatto dell’impegno verso il territorio la propria missione di vita”.

Ricordi anche da parte della Fondazione Matera 2019 e Apt, che hanno ricordato l’impegno di Fabio per portare la città dei sassi a essere capitale Europea nel 2019 grazie al “coast to coast” messo in atto in cui arrivò a piedi in sette giorni da Lauria a Matera. Gesto che fece dire ai commissari europei che sicuramente Matera aveva già vinto il titolo di “Capitale Europea dell’Accoglienza”.

Parole anche da parte del giornalista Egidio Lorito, che ha citato un’intervista fatta a Fabio proprio sulla montagna e che, nel citare Dino Buzzati, ha ricordato la dedizione e l’attenzione verso i luoghi amati.

In conclusione anche l’intervento dell’ex presidente della Regione Basilicata e amico Marcello Pittella: ” Sei con tutti noi sempre, nel ricordo della tua serietà, del tuo impegno, della tua tenacia, del tuo fare impetuoso. Fabio era così, una persona eticamente giusta. Ora tocca a noi e alla sua famiglia fare in modo che il suo ricordo non sia vano, portando avanti progetti, voglia di fare e innata educazione e bontà”.

Infine il saluto di Don Michelangelo Crocco, parroco della Chiesa di San Nicola di Bari che ha portato il saluto anche del Vescovo Orofino e del parroco della Parrocchia di San Giacomo Don Luigi Tuzio. Don Michelangelo ha letto la preghiera del Beato alpinista Pier Giorgio Frassati, il quale, proprio come Fabio, amava parlare e vivere quelle montagne che lo hanno visto crescere e vivere.

Il gruppo di amici storici, compagni di tante sciate e scalate, nel pomeriggio odierno hanno già fatto visita alla neonata cima Limongi in questo modo, e con un video girato da un drone (Clicca Qui)

Da oggi, quando si volgerà lo sguardo verso il Sirino, non solo si penserà come sempre a Fabio, ma resteremo ammaliati nel vedere quella cima, quell’ultima cima ad arrendersi alla primavera, dove tenacemente resiste la neve e dove con altrettanta forza vive ancora il nostro Fabione. Per sempre.

Ps: Oggi c’era anche un grande cuore in cielo a omaggiarti, o magari eri tu che sei passato a salutarci…

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