LAURIA (PZ) – Erano i miei primi anni da chierichetto e già ricordo, seppur la mia giovane età, il carisma e la passione trasmessa dalla personalità di Don Gaetano Giordano.
Oggi, a trent’anni esatti dalla sua triste dipartita, è ancora vivo il ricordo del suo impegno non solo parrocchiale, ma anche sociale e di attenzione verso i giovani e gli ultimi.
Nelle mie memorie personali ci sono i racconti dei ragazzi più grandi, che viaggiano dalla leggendaria squadra di calcetto della “Iacobea Laurus”, fino alle attività oratoriali quotidiane e alle gite fuori porta.
Istituì il primo giornalino parrocchiale, attraverso il quale molti giovani condividevano idee, proposte e valutazioni sulla realtà di ogni giorno, dando voce e merito alle nuove generazioni. Perché in questo consisteva la sua lungimiranza: nel puntare tutto sui giovani e su loro desiderio di essere protagonisti di un futuro che li apparteneva.
Ricordo in particolare una sua messa di Natale, la mia prima da chierichetto, in cui nel mio cercare di concentrarmi sui riti da mantenere e preparare, arrivarono le sue parole di conforto a raffreddare le mie insicurezze, condivise poi anche con altri miei coetanei sull’altare. Da dietro quegli occhiali scuri arrivavano parole decise, mature e piene di responsabilità che ti liberavano da ogni indecisione. Una dolcezza che traspariva attraverso messaggi di carisma e visione verso il futuro e il bene di ogni persona che andava a interfacciarsi con lui.
Il suo amore per la comunità lauriota e il suo impegno per essa, sono tangibili ancora oggi nei ricordi e aneddoti di ogni persona che lo abbia incontrato e vissuto, oltre a numerose testimonianze video e cartacee ancora oggi presenti.
Morì dopo pochi giorni la conclusione della Visita pastorale voluta da Mons. Rocco Talucci. In quelle giornate di intenso lavoro dette il meglio di sè pur nella precarietà fisica. Quella visita del vescovo fu il suo ultimo atto. Ricordo il giorno del suo funerale, la chiesa strapiena, le lacrime della nostra comunità e gli occhi lucidi ed emozionati di noi chierichetti, la promessa generazione del futuro su cui lui puntava e che speriamo non aver deluso.
In conclusione voglio condividere con voi, grazie all’Eco di Basilicata, una bellissima intervista realizzata a Don Gaetano da un altro grande e compianto lauriota: quel Vincenzo Policastro grande testimone e ottimo narratore di molte storie del nostro territorio.
Qui la sua biografia
Don Gaetano Giordano è nato a Lauria (Potenza), Diocesi di Policastro Bussentino il 28 settembre 1927 da Egidio e Margherita Mancini, fu battezzato dall’ arciprete don Giovanni Battista Rossi, nella Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari.
Fatte le Scuole Elementari e Medie a Lauria, entrò nel Seminario Vescovile di Policastro nell’ ottobre 1941 per terminarvi il Ginnasio lnferiore sotto la direzione del vescovo Federico Pezzullo e di altri validi educatori come Mons. Luigi Tancredi, don Francesco Alessio, don Angelo Del Duca, don Filippo Cusatis e don Antonio Spagnuolo. Passò al Pontificio Seminario regionale Pio XI di Salerno, dove compì il Liceo, la Filosofia e la Teologia dall’ ottobre 143 al giugno 1950.
Ricevette la Prima Tonsura nel 1946, gli ordini Minori nel 1947 e 1948, il suddiaconto nel 1949, il Diaconato nel 950 e il Presbiterato a Lauria Superiore il 2 luglio 1950, per le mani di Mons. Federico Pezzullo.
Ebbe vari incarichi, tra i quali la cura parrocchiale di Santa Maria del Carmine in Acquavena frazione di Roccagloriosa [Salerno) il 19 giugno 1951, dopo aver superato il concorso con risultato soddisfacente. Presone il possesso l’ 11 agosto, fu assistente della vicina parrocchia di San Nicola di Bari in Bosco di San Giovanni a Piro per qualche mese. Indi, per il suo zelo apostolico, fu premiato colla cura pastorale di due comunità estese nel Lagonegrese: San Egidio Abate in Latronico dall’8 aprile 1954 e San Giacomo Maggiore Apostolo dal 10 gennaio 1964.
Fu assistente di tutte le associazioni parrochiali, tra cui l’Azione Cattolica ed
il Catechismo. Dallo luglio 1972 fu Vicario Foraneo di Lagonegro e dintorni fino al 1976; indi, sotto il presulato di Mons. Vincenzo Franco, nella nuova diocesi di Tursi-Lagonegro, fu Presidente dell’Ufficio Catechistico Diocesano. Dotato di belle qualità umane e spirituali, diede tutto se stesso con grande zelo per l’opera della evangelizzazione. Morì a Lauria il 25 gennaio 1992.