Le Toghe in sciopero contro il covid

EDITORIALE – In tutta Italia dal 6 al 20 marzo inclusi, astensione degli Avvocati in tutti i settori (civile, penale e amministrativo) per contenere il contagio da coronavirus.


Di seguito il testo dell’Organismo Congressuale Forense, poi alcune brevi considerazioni.
“L’UFFICIO DI COORDINAMENTO DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE riunito in conferenza on-line nella seduta del 4 marzo 2020 dalle ore 20,20,
CONSIDERATO


1– che l’emergenza derivante dalla diffusione del virus “Covid 19” sta procurando grande allarme sociale su tutto il territorio nazionale, allarme avvalorato dalla intensa attività di prevenzione messa in atto dalle attività sanitarie e dal Governo, con la produzione di disposizioni eccezionali sia di normazione primaria d’urgenza
che regolamentare;…

Omissis…


4– che si tratta di misure assolutamente non adeguate a ridurre ragionevolmente il rischio di contagio in relazione alle specifiche modalità di interazione che connotano le attività giudiziarie in quanto:


a– il rischio di contagio si sta palesando in modo crescente su tutto il territorio nazionale e già numerosi Avvocati e Magistrati hanno contratto il contagio;


b– che ogni Avvocato e ogni Magistrato, nello svolgimento delle proprie funzioni, interagisce quotidianamente con un numero molto elevato di persone e inoltre gli Avvocati, per le ragioni connesse alla propria professione, operano in modo indistinto sul territorio nazionale, senza alcuna limitazione,


c– negli uffici giudiziari converge un afflusso di persone non limitato alle sole parti e ai loro difensori, ma esteso a testimoni, consulenti, verificatori, coadiutori, (etc.) non ricompreso nelle previsioni del D.L. n. 9/2020, e si concretizza il rischio che gli uffici giudiziari italiani divengano grande veicolo di contagio diffuso e incontrollato;


d– negli uffici giudiziari è inoltre molto arduo, se non impossibile, effettuare i dovuti controlli preventivi circa gli ambiti di rispettiva provenienza delle
persone;


e– lo stato degli edifici in cui viene esercitata l’attività giudiziaria, la loro
inadeguatezza strutturale e la loro dislocazione, non consentono un pur
minimo controllo igienico-sanitario,


f- la gestione continua in gran parte ad essere demandata a scelte discrezionali dei capi degli uffici giudiziari che, nella maggior parte dei casi, hanno assunto
provvedimenti volti a limitare le possibilità di contagio nelle sole aule di udienza e all’interno delle cancellerie (peraltro con esiti evidentemente
insufficienti, visto il caso di Milano), ma non hanno alcuna incidenza sulle
condizioni in cui gli Avvocati, le parti, i testimoni e gli ausiliari debbano
attendere lo svolgimento delle attività di rispettiva competenza;


5- che, in ragione delle problematiche ora evidenziate, si stanno moltiplicando casi di contagio di Avvocati e Magistrati;
…omissis…


6- che si stanno moltiplicando sul territorio nazionale richieste di intervenire in modo
immediato, con misure più adeguate e significative, ivi inclusa la sospensione delle udienze su tutto il territorio nazionale, con l’eccezione delle attività relative a procedimenti urgenti e indifferibili;


7- che l’Organismo Congressuale Forense ha immediatamente segnalato al Ministro della Giustizia la gravità e delicatezza della questione sia per le vie brevi (personalmente in data 26.02.2020), sia in modo formale, dapprima con nota del 25.02.2020 e da ultimo con nota in data 3.02.2020 con la quale è stata espressamente richiesta la sospensione delle udienze al fine di studiare e mettere in atto più adeguate misure di contrasto al contagio;


8- che tali richieste sono rimaste tutte prive di alcun riscontro;


9- che l’assunzione di misure adeguate a garantire la salute e l’incolumità degli Avvocati Italiani si rende indifferibile in via di prioritaria urgenza e che la
situazione venutasi a determinare rientra nella ipotesi dei “gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”;…omissis…


14- che vani sono risultati tutti i tentativi reiteratamente svolti affinché si ovviasse alla situazione di pericolo denunciata;


Tanto premesso,
INDICE
l’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie, in ogni settore della Giurisdizione, per il periodo di quindici giorni con decorrenza dal 6.03.2020 e fino al 20.03.2020, in conformità alle disposizioni del codice di autoregolamentazione, con
esclusione espressa delle udienze e delle attività giudiziarie relativi alle attività
indispensabili come previste e disciplinate dagli artt. 4, 5 e 6 del “Codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli Avvocati”…omissis…”.

Quali considerazioni mi sento di fare come cittadino e come Avvocato?


Salta all’occhio che gli Avvocati per tutelare il proprio bene salute devono ricorrere ad un vero e proprio sciopero (astensione è un termine elegante e forbito ma di sciopero si tratta) perché il Legislatore e il Governo non hanno saputo o voluto decidere su una questione, avanzata peraltro anche dai Commercialisti, che coinvolge centinaia di migliaia di operatori e che pone un serio problema di gestione di spazi pubblici spesso angusti e igienicamente inadeguati.


In prospettiva, voglio almeno sperare che questa emergenza, soprattutto per i settori civile e amministrativo, sia l’occasione per potenziare l’uso delle piattaforme telematiche, già in uso da qualche anno per il deposito degli atti e dei documenti, per estendere anche alle udienze misure di “Smart working” per Avvocati e Magistrati.