INTERVISTA ESCLUSIVA – Protagonisti di un’estate che li ha visti presenti in quasi ogni piazza della nostra regione, con la consacrazione della piazza potentina nel corso del “Beer Music Festival”, gli ORI GAMI sono la rivelazione dell’estate musicale lucana. Per la band che unisce diverse anime dell’area sud lucana, anche un autunno però che si preannuncia ricco di sorprese e nuove soddisfazioni.
Un’estate piena e avvincente in giro per la Basilicata e non solo, che mesi sono stati?
È stata la nostra prima estate da band e quindi abbiamo messo davvero anima e cuore in ogni singola serata. Abbiamo fatto tantissime serate in diversi locali fino a partecipare a tre festival importanti come il “Sul Palco – Emergenti Art Contest” a Castelluccio Inferiore, il “Wood Sound Festival” a Nemoli, in apertura a Fulminacci ed il “Basilicata Beer Music Festival” a Potenza, in apertura ai MusicaManovella. Queste sono state delle occasioni perfette per conoscere tanti altri artisti della scena locale e non solo e confrontarsi con loro.
La vostra predilezione verso il panorama “indie rock” italiano, credete in un futuro roseo e più rock per la musica italiana?
La scena musicale in Italia negli ultimi anni è sicuramente cambiata. Ciò che prima era “indie”, inteso come musica indipendente, oggi è diventato pop. Ma il rock è duro a morire. Ci sarà sempre qualcuno che avrà il coraggio di farlo (fortunatamente) e soprattutto di ascoltarlo. Noi siamo tra quelli. O almeno ci proviamo!
Perché è importante la data di questo 25 settembre?
Circa 3 mesi fa veniva pubblicato il nostro secondo inedito “Glitch”. Dopo aver suonato a destra e a manca durante tutta questa estate abbiamo deciso di mettere un paletto, di chiudere un primo ciclo. Quindi il 25 settembre uscirà una sorta videoclip-documentario sulle note di “Glitch” su quella che è stata la nostra estate e quelli che sono stati i nostri primi mesi da band. Poi il giorno è stato scelto appositamente in vista di un altro grande “evento”…
Per caso un EP in vista?
Ebbene sì. A distanza di 7 mesi torneremo in studio per la registrazione del nostro primo EP. Possiamo solo dire che sarà composto da 6 tracce. Si va dalla ballad che parla di un amore difficile e “sognante” fino al brano rock-blues dove abbiamo buttato dentro tutta la nostra rabbia, passando anche per i brani dove si fanno i conti con le delusioni, le paure e le incertezze tipiche che si possono avere quando si hanno (quasi!) 30 anni.
Curiosità, da cosa nasce il nome “ORI GAMI”?
Il nome inizialmente era “Origami”. Ci sembrava un nome abbastanza “indie” e poi era corto, d’impatto, facile da memorizzare. Inoltre ci piaceva anche il concetto del “piegare la carta”. Noi in qualche modo, facendo cover, “piegavamo la musica” a nostro piacimento per creare nuovi arrangiamenti.
Quando abbiamo iniziato a scrivere i nostri brani e soprattutto a pubblicarli, ci siamo imbattuti in un piccolo problema: ovviamente anche altri artisti avevano lo stesso nome. Allora abbiamo pensato a due piccole modifiche che non andassero a stravolgere del tutto l’idea iniziale e rendessero, in qualche modo, il nostro nome unico: separare le parole ORI e GAMI, riprendendo il significato giapponese originale cioè “oru” piegare e “kami” carta”, e scriverlo tutto in maiuscolo, quasi ad urlare il nostro nome e ciò che abbiamo da dire.