L’eterna partita a scacchi della crisi di Governo

ROMA – Come era già stato annunciato nel corso dei giorni scorsi, la seduta di ieri in Senato ha solo sancito definitivamente la rottura dell’accordo di Governo e di conseguenza la rottura dell’asse Lega – 5Stelle. L’aria alle 18,30 di ieri a Palazzo Madama risultava già pesante e inusuale, bastava buttare un occhio nei banchi del governo, nei quali erano presenti i ministri Bonisoli, Lezzi, Fraccaro, Toninelli. Solo esponenti del M5S: le colleghe Bongiorno e Stefani sono presenti, poco più in là, ma rigorosamente negli scranni della Lega. E’ la prova di forza di Salvini e dei suoi, che giocano l’ultima carta per salvare la dignità del Governo e andare subito al voto poi, proponendo ai  5 stelle il voto unito sul taglio dei Parlamentari per poi andare alle urne, convinto così di aver giocato sui Cinque stelle grazie a un argomento a loro caro e cardine , e forse anche di aver “macchiato” gli abboccamenti tra grillini e Pd. Eppure, la trovata per poter ripartire suscita perplessità: una volta votata la riforma, si può andare a votare subito? «Sì, c’è il precedente della riforma costituzionale del 2005 – si dicono certi dalla Lega – il referendum fu poi organizzato successivamente, nel 2006». Ma Di Maio non si fida più, ormai il leader della Lega è un avversario conclamato e non ci si può più fare affidamento, e quindi il premier Conte il 20 agosto prossimo terrà il suo discorso al Senato, dove trarrà le sue conclusioni. Preso atto di ciò, Salvini annuncia oggi che lui e il suo partito voteranno la sfiducia a Conte, ma la situazione anche in casa Lega è abbastanza confusionaria, col Ministro Centinaio che non si sente proprio del tutto convinto a una chiusura coi 5 Stelle. In mezzo ci sono i dem, e la loro lotta tra correnti, nelle quali Renzi e il Segretario Zingaretti provano a nuotare. Prima il gelo di ieri, poi il disgelo: niente rottura e uniti verso un Governo Conte bis ma con ministri “tecnici” perché il voto immediato sarebbe un nuovo suicidio per lo schieramento di centrosinistra, diviso tra tutte le sue anime, compresa Sinistra Italiana e +Europa. Una pausa di Ferragosto rovente, che fino al 20 offrirà una partita a scacchi imprevedibile, in un mare agitato in cui si vedono pochi marinai esperti.

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