POTENZA – La “bocciatura” è nell’assistenza distrettuale, ma tanto basta per inserire la Basilicata tra le otto regioni italiane che non garantiscono a pieno le cure erogate ai cittadini.
In questa macro area, infatti, la sanità lucana raggiunge un punteggio di 52, di 8 punti inferiore alla soglia di sufficienza e cioè 60. E’ la fotografia scattata dal rapporto definitivo del Sistema di Garanzia 2023 del ministero della Salute, predisposto proprio per verificare l’attuazione dei Lea – i livelli essenziali di assistenza.
Un quadro da cui emerge un’Italia, come sempre, spaccata in due, dove i risultati migliori si registrano al Centro – Nord, con il Veneto al primo posto. Tre i parametri di monitoraggio: la prevenzione, l’assistenza distrettuale e quella ospedaliera, quattro le regioni insufficienti e quindi inadempienti in almeno due macro aree di valutazione. E sommando i vari punteggi la classifica generale continua a non premiare il Sud con la Basilicata al quintultimo posto a quota 189. Cifra che si ottiene con il già citato 52, il 68 nell’indicatore sulla prevenzione e il 69 nel settore ospedaliero. Vanno peggio solo l’Abruzzo, la Sicilia, la Valle d’Aosta e la Calabria, fanalino di coda.
Un netto passo indietro che sancisce un ulteriore indebolimento dell’assistenza sul territorio con gli interventi previsti – a partire
dalle Case e gli ospedali di Comunità – ancora lontani dalla piena realizzazione.