LAURIA (PZ) – Il triste ed ennesimo applauso commosso che si alza nel cielo di Lauria in poco più di due mesi, perchè anche oggi, fuori dalla Chiesa di San Nicola, una comunità incredula e scossa, ma mai arrendevole, ha voluto portare il suo saluto a un altro figlio che se ne va.
Le navate sono piene di giovani e i loro volti spenti, stanchi e bagnati dalle lacrime sono il simbolo dello stato d’animo di una Lauria che ancora una volta esce colpita al cuore dei propri sentimenti e del proprio animo, negli eterni interrogativi senza risposta che ognuno di noi in queste ore si pone.
Don Vincenzo ha ricordato Francesco da quella Cresima purtroppo mai riuscita a fare, perchè il maledetto male è sopraggiunto vigliaccamente troppo presto e senza preavviso, ma lo ha sognato e visto sorridente abbracciato al Beato Domenico Lentini, quasi a volerlo prendere in custodia e protezione perchè si sa, tra guerrieri altrusti ci si riconosce subito.
L’innato amore per la vita e per la famiglia, per le sue amicizie e quel senso quasi di protezione per ciò che lo riguardava, perchè come ha detto ancora Don Vincenzo, “Francesco ha fondato nel suo amore verso gli altri la sua vera ragione di vita”.
La passione per il mare, per i tramonti, la “sua” Macarro di Maratea, un luogo felice dove amava rifugiarsi e abbandonare i propri pensieri e le proprie grandi ambizioni e passioni.
La sua voglia di sorridere e combattere, come emerge nei racconti degli amici di una vita che attraverso le loro chat fanno emergere lo spirito da eterno combattente di un ragazzo che fino all’ultimo ha lottato contro il suo terribile male
Nel ricordo commosso dell’amico e compagno di squadra di quella “Nicodemo Arredamenti” Giancarlo D’Amico, oggi vice allenatore della Tonno Callipo Vibo Valentia, c’è tutta l’essenza del Francesco “uomo in campo”, pronto a dare consigli, a caricare i compagni e a renderli consapevoli dei propri mezzi.
“Resta la tua proverbiale lealtà, il tuo proverbiale essere amico e il tuo essere sempre te stesso”, queste le parole di Giancarlo, che parla da fratello ai fratelli di Francesco, nel triste e tragico unanime destino di chi sa bene “quanto può pesare un’assenza fraterna”.
Nel pianto commosso della cugina Virginia c’è la famiglia, le condivisioni amorevoli e uniche che solo gli ambiti famigliari possono donarti, dove c’è fiducia, amore, aiuto reciproco e rifugio ad ogni problema”.
Forse abbiamo finito le lacrime e contemporaneamente non riusciamo ad uscire da un vortice di interrogativi a cui, come dico oramai da tempo, non riusciamo a trovare risposte.
Restano gli esempi forti, dalle passioni di Gaetano alla perseveranza di Adriano, dalla gentilezza di Giovanna alla laboriosità di Raffaele, fino ad arrivare all’altruismo di Francesco.
Ecco le nuove stelle polari di una Lauria che da oggi ha l’obbligo morale di rialzarsi e portare in alto gli esempi dei suoi giovani, glielo dobbiamo… tutti!