La Commissione europea chiede ai giganti della tecnologia di intensificare gli sforzi per rimuovere le notizie false in rete. A dichiararlo è Vera Jourová, vicepresidente della Commissione Ue con delega alle politiche sui valori e sulla trasparenza.
“I cittadini devono sapere da dove arrivano e come arrivane le informazioni che ricevono- ha spiegato mercoledì la Vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova. – Sono lieta di annunciare che Tiktok mi ha confermato che aderirà al codice europea sulla disinformazione e concluderà molto presto le formalità. Ora stiamo anche negoziando con Whatsapp”.
“Per quanto riguarda gli attori, gli attori stranieri, citiamo chiaramente Russia e Cina e disponiamo di prove sufficienti per fare una tale dichiarazione perché abbiamo delle solide evidenze”, ha dichiarato Jourova. Ma Marietje Schaake, direttrice del Cyber Policy Center di Stanford, ritiene che la Commissione debba fare un passo avanti e aggiornare la normativa, per garantire che le società private siano ritenute le responsabili di questi episodi di disinformazione.
“Hanno continuato ad attribuire la responsabilità di moderare, ridimensionare, e rimuovere informazioni dannose e persino illegali, proprio a quelle stesse aziende che hanno creato il problema. Quindi, qualsiasi soluzione proposta dalla Commissione europea che continui a privatizzare la sorveglianza dei contenuti online non risolve il problema, secondo me. E’ giunto il momento che i principi dello stato di diritto diventino le basi per procedere alla moderazione dei contenuti e che vi sia una maggiore trasparenza su ciò che fanno le aziende e sulla loro responsabilità “.