POTENZA – Sembra essere un vero e proprio blitz quello messo in piedi per approvare la proposta di legge “Disposizioni in materia di ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali. Abrogazione dell’art. 6 della legge regionale 20 marzo 2020, n. 10“, d’iniziativa dei Consiglieri Zullino, Coviello, Cariello, Baldassarre, Quarto, unitamente all’emendamento relativo alla stessa”.
Si tratta di una proposta di legge in soccorso delle società concessionarie delle fonti di acqua di cui è tanto ricca la nostra regione. Un’accelerazione improvvisa e incomprensibile considerato che durante i lavori della IV CCP dello scorso 28 maggio erano stati auditi alcuni rappresentanti del settore e si era deciso di approfondire le varie istanze.
Di fatto i grandi gruppi chiedono di mettere mano all’art.6 della Legge di Stabilità 2020 della Regione Basilicata con il quale era stato incrementato l’importo dei canoni dell’acqua che viene imbottigliata.
L’aumento dei canoni era stato oggetto di una nostra proposta di legge del 2015 che aveva l’obiettivo di ristabilire un po’ di ordine e di aumentare le risorse in favore della Regione Basilicata e dei cittadini. Già allora si alzarono le barricate e si mise in piedi il solito giochetto del ricatto occupazionale.
Come più volte sottolineato anche da inchieste giornalistiche nazionali, le royalties che le multinazionali dell’acqua hanno versato finora alla Regione Basilicata sono veramente briciole rispetto ai guadagni realizzati ogni anno con la vendita della nostra acqua.
Nonostante questo dato, oggi, vi è ancora chi ha il coraggio di lamentarsi e di parlare di ripercussioni sull’occupazione a causa dell’applicazione di aumenti sulle royalties delle acque minerali.
Si tratta di una posizione assolutamente incomprensibile, a meno che non si voglia continuare ad assecondare gli appetiti di chi utilizza le nostre risorse per avvantaggiarsene economicamente, invece che pensare ai bilanci della nostra Regione e alle tante attività utili che si potrebbero finanziare con nuove risorse derivanti da un più corretto e consono utilizzo delle nostre risorse idriche, il famoso oro blu, che tutti decantano, ma che poi svendono alla prima occasione.
Abbiamo inviato una formale richiesta di annullamento della convocazione di seduta congiunta che, nei piani della maggioranza, dovrebbe essere propedeutica all’approvazione definitiva del provvedimento durante la seduta di consiglio prevista per domani. Il Movimento 5 Stelle, oltre a contestare il merito del provvedimento, ritiene altrettanto inaccettabile il metodo e, pertanto, darà battaglia affinché la politica non si lasci intrappolare dalla solita logica del ricatto occupazionale, senza prima aver approfondito adeguatamente le questioni. Già durante la seduta della IV Commissione del 28 maggio, il commissario M5S Perrino aveva richiesto informazioni rispetto all’eventualità di pratiche di profit shifting, chiedendo altresí informazioni riguardanti la quota IRAP versata dalle società alla Regione negli ultimi anni. Continueremo a vigilare, per tutelare gli interessi dei lucani.