SAN MARTINO D’AGRI (PZ) – Si è conclusa tra gli applausi la giornata dedicata alla lontra nell’ambito della settimana nazionale dei Mammiferi, M’ammalia 2019, tenutasi Sabato 9 novembre nel Parco Nazionale Appennino Lucano.
Oltre 40 i partecipanti all’escursione mattutina che si è svolta lungo il fiume Agri, nel territorio di San Martino d’Agri, alla quale hanno partecipato diverse Guide Ufficiali del Parco Naz. Appennino Lucano, gli studenti di Sc. Naturali (UNINA, Ass. ASNU), appassionati e professionisti locali.

A guidare l’escursione la professoressa Anna Loy e il dottor Antonio L. Conte, entrambi del Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’Università del Molise (DiBT UNIMOL), che ci hanno parlato delle abitudini di questo simpatico mustelide e delle caratteristiche del suo habitat. Nel pomeriggio, nella sede della Protezione Civile Gruppo Lucano di Viggiano, si è tenuto il seminario in cui la Professoressa Loy ha tenuto un intervento dal titolo “La lontra in Italia: le nuove sfide per la conservazione della regina delle acque”. A seguire il Dottor Luciano Ferraro (PN Appennino Lucano) e il Dottor Pietro Serroni (PN Pollino) hanno tracciato un quadro completo delle conoscenze della distribuzione del memmifero nei principali parchi lucani.
Successivamente l’intervento del Dottor Remo Bartolomei, che ci ha parlato dell’attuale distribuzione della lontra in Basilicata e ci ha mostrato anche il cadavere di un esemplare recuperato proprio qualche ora prima, lungo la SS598 da alcuni suoi colleghi che si recavano al seminario (E. Ottone, F. Quinto e V. Aquaro).

A chiudere, le riflessioni e i saluti del Dott. Giuseppe Priore, attuale sub-commissario del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese.
Ciò che è emerso con chiarezza è che la Basilicata si conferma roccaforte per questo mammifero la cui presenza nelle acque dei nostri fiumi sembra abbastanza stabile.

Tuttavia, la lontra continua ad essere una specie fortemente minacciata, soprattutto a causa del cattivo stato delle acque e degli interventi scellerati che vengono realizzati lungo i corsi d’acqua. Inoltre, purtroppo, molti animali sono vittima di investimento lungo le strade, a causa soprattutto della frammentazione degli habitat che li costringe ad attraversare la rete stradale. E’ chiaro che per tutelare la signora del fiume è necessaria una più capillare conoscenza della sua distribuzione e delle sue abitudini al fine di programmare e sviluppare azioni di conservazione coerenti con il tessuto socio-economico e con il territorio lucano. L’incontro è stato patrocinato dall’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. L’organizzazione è stata curata dal CEAS Raparello di S. Martino d’Agri, CEAS Museo del Lupo di Viggiano e CEAS Centro Studi Appennino Lucano di Marsicovetere, in collaborazione con CSN Nyctalus, Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e l’APS LucaniaNature.
