ivl24 ha incontrato il Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini, oggi ospite per la prima festa dello Sport a Lauria. Un dialogo su temi attuali, nazionale e ricordi, a tu per tu col nostro Direttore Giacomo Bloisi
Mister, una sua dichiarazione sui fatti spiacevoli accaduti negli stadi nella scorsa domenica?
Il calcio come tutti gli sport dovrebbe avvicinare le persone e renderle più felici. Quindi dobbiamo fare in modo che ciò accada e che certi episodi non si ripetano più, anche se temo non sia così semplice. Ripartiamo dai giovanissimi e parliamo a loro dei valori sani che lo sport insegna, e l’evento di oggi può fare da apripista per lanciare questi messaggi.
Che missione è stata prendere le redini della nazionale di calcio in un momento complicato e nei confronti della quale c’era totale disinnamoramento?
Era un momento difficile, ma abbiamo messo a disposizione tutta la nostra energia per fare in modo che la nazionale italiana tornasse dove meritava di stare, cioè tra le migliori d’Europa e del mondo. Il calcio è così, a volte è spietato, ma noi siamo stati bravi a rimboccarci le maniche e lavorare seriamente per questo nuovo corso.
Come sta il calcio italiano secondo Roberto Mancini?
Il calcio italiano non è più quello di 15 anni fa, cioè dove c’era un campionato in cui venivano a giocare i migliori calciatori del mondo. Oggi è un po’ diverso, sono cambiate le situazioni, però c’è di positivo che molte squadre stanno contribuendo a far giocare sempre più calciatori dei vivai giovanili italiani. Questo è un bel segnale.
Prima volta in Basilicata?
Non è la mia prima volta in Basilicata, ma a Lauria si. Solo fisicamente eh, perché ne ho sentito parlare talmente tante volte che è come esserci sempre stato. Sono venti anni che ho Lauria quasi onnipresente nei discorsi amichevoli che spesso si fanno.
Un suo ricordo da calciatore?
Ho vissuto venti anni splendidi da calciatore, dai trionfi con la Sampdoria fino alla Lazio, sono tanti i ricordi, e dirne uno ne penalizzerebbe altri mille che ne ho impressi nella memoria. Vittorie, sconfitte, che poi fanno parte del gioco, ho avuto la fortuna di fare il calciatore e questo per me già è un ricordo di per sé eccezionale.
Un suo messaggio ai ragazzi presenti oggi a Lauria ?
Lo sport fa bene, aiuta a crescere, socializzare e a rapportarsi con la vita. L’importante è che ciò si prenda sempre come stimolo per migliorarsi, il sano agonismo viene da sé, ma in primis bisogna crearlo con sé stessi per migliorarsi.