Insufficienti le risposte alla sanità, le cui criticità restano tutte aperte”
POTENZA – “Non si tratta solo di stanziare risorse ma di saperle indirizzare, con una programmazione e una visione che manca, specie per quanto riguarda la sanità, nonostante lo sfacelo a cui stiamo assistendo”. Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, boccia la manovra finanziaria approvata dal Consiglio regionale della Basilicata, a partire dal documento di economia e finanza.
“Lo stesso presidente della Regione Vito Bardi – prosegue Mega – nella sua relazione che accompagna il Def, fa riferimento alla crisi sanitaria dovuta al Covid, durata più di tre anni, ricordando che a suo dire ha segnato profondamente anche questa legislatura, costringendo a rideterminare le priorità dell’agenda politica per rispondere prima all’emergenza e poi per impostare una reazione pronta e veloce ai molteplici negativi effetti che tale condizione ha comportato. Possiamo tranquillamente affermare che da questa lunga esperienza il governo regionale non abbia tratto molti insegnamenti se oggi ci troviamo ad affrontare le stesse criticità pre-pandemia, addirittura acutizzate.
La sanità lucana – ricorda Mega – è fanalino di coda per quanto riguarda due macro aree dei Lea, prevenzione e assistenza ospedaliera e ha una mobilità passiva aumentata esponenzialmente negli ultimi due anni, raggiungendo i 51 milioni di euro. A ciò si aggiunge il disavanzo di 15 milioni, che ancora non si sa come sarà risanato, il nodo sulla guida delle aziende sanitarie, che resta ancora aperto, con direzioni strategiche che ci hanno indotto come Cgil a sollevare più di qualche dubbio sulla piena legittimazione e sull’assenza di quelle competenze necessarie a garantire la visione e la prospettiva indispensabili per risollevare il nostro sistema sanitario regionale. Visione che, come già denunciato anche unitariamente con Cisl e Uil, manca completamente nel Def, contestato nel merito e nel metodo, in quanto non condiviso con le organizzazioni sindacali.
Nulla si legge sull’ incremento di personale – afferma il leader della Cgil lucana -, sulla stabilizzazione dei precari Covid, sulla riorganizzazione della rete sanitaria ospedaliera e territoriale che comprenda anche il rapporto fra il sistema sanitario regionale e l’azienda ospedaliera universitaria legata al nuovo corso di laurea in Medicina, sul recupero delle prestazioni sanitarie, inclusi tutti gli aspetti legati al declino demografico e alla condizione socio-sanitaria degli anziani. Le uniche voci riguardano il contributo straordinario di 6 milioni e 500mila euro come integrativo del Fondo sanitario regionale per i costi energetici eccedenti rispetto a quelli ristorati dallo Stato e un incremento del tetto di spesa per la sanità privata accreditata, trascurando del tutto la sanità pubblica, che resta l’unica a garanzia dell’universale diritto alla salute.
Chiediamo pertanto alla Regione Basilicata – conclude Mega – un incontro urgente per discutere del superamento delle criticità messe a nudo e che preveda il rafforzamento della medicina del territorio, la rivisitazione della rete ospedaliera, il rilancio dell’assistenza socio-sanitaria. Siamo ancora in tempo. Si ripristini il metodo e il merito della buona programmazione aprendo il confronto con le organizzazioni sindacali e con le altri parti sociali, a partire proprio dall’adozione del nuovo piano socio sanitario, per ripensare i percorsi di riorganizzazione che si svilupperanno nei prossimi anni attraverso la digitalizzazione e l’assistenza territoriale. Le risorse sono disponibili, a partire da quelle del Pnrr, che devono essere messe a valore per affrontare le criticità più immediate (mobilità passiva, liste di attesa, carenza di personale). La Regione ci ascolti o sarà mobilitazione”.