POTENZA -Dopo la conferenza stampa indetta mercoledì sul tema del petrolio insieme agli altri colleghi consiglieri di centrosinistra, Marcello Pittella torna a parlare dalle colonne de La Nuova del Sud intervistato da Mara Risola. L’ex Presidente della Regione parla a 360 gradi del neonato governo giallorosso e della scissione Zingaretti – Renzi, tornando anche sulle tematiche regionali relative all’”immobilismo” della Giunta Bardi.
“La convergenza con il M5stelle è stata una scelta necessaria – ha detto Pittella – dovuta a una serie di obiettivi fondamentali, come salvare l’Italia dal baratro economico-finanziario, dal sovranismo spietato, rimettere la nazione in un circuito europeo, rilanciare la crescita di questo Paese a fronte del rischio di consegnarlo al centrodestra».
Ma il consigliere di “Avanti Basilicata” frena però in merito ad un accordo locale coi 5 stelle: “tutto può accadere, anche che questo asse possa replicarsi nei territori, anche se penso che questo afflato politico debba maturare come pure la visione sui grandi contenuti politici. E non mi sembra che questo esercizio sia stato già avviato. E non è che si fa un’alleanza solo perché c’è bisogno di vincere le elezioni. Si fa un’alleanza politica quando c’è una comune visione politica. Ad oggi abbiamo discusso di politica? Non mi sembra”.
Pittella ammette di vivere una fase di forte riflessione sul suo futuro politico, inevitabilmente legata alla scissione all’interno del Pd tra Zingaretti e Renzi: “Mi sono preso un po’ di tempo per riflettere – ha dichiarato alla Nuova -, penso sia giusto così. Non mi sembra opportuno fare una scelta affrettata, così su due piedi senza aver prima fatto le dovute riflessioni. La mia esperienza politica mi chiede di fermarmi un attimo per pensare – continua -, le decisioni vanno maturate, ho una storia politica alle spalle che mi chiede di pensarci di non fare passi affrettati”. Ma allo stesso tempo l’ex Presidente di Regione non appare sorpreso dalla mossa di Matteo Renzi: “In un sistema proporzionale io penso che il progetto di Renzi non spacchetterà il consenso del centrosinistra. Penso che Renzi abbia fatto quello che andava fatto. E’ stato ritenuto un corpo estraneo tanto quando governava tanto quando si è dimesso da presidente e da segretario. Ci si aspettava un po’ tutti, senza ipocrisie, che Renzi avviasse un altro cammino politico, considerato dai più nel Pd una sorta di disturbo. Di incidente di percorso. Ci meravigliamo che Renzi ha fatto una scelta sua? E che pensi magari di poter rafforzare anche questo governo e questa legislatura? Mi sembra che Renzi veda il Pd come un alleato, non come un antagonista. Per cui io coglierei senza meraviglia la sua decisione”.
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