Cultura, sanità, crisi idrica, agricoltura, Stellantis, innovazione, equilibri politici in Europa e in Italia, legge elettorale: i temi affrontati dal Presidente Pittella in un’intervista all’Ufficio stampa del Consiglio regionale della Basilicata
Nel corso dell’intervista, Marcello Pittella ha ribadito che la cultura è alla base della consapevolezza e, quindi, dello sviluppo della Basilicata. Ha sottolineato l’urgenza di una comunicazione istituzionale più credibile, fondata sulla verità, e l’importanza di costruire fiducia nelle istituzioni. Sul fronte della crisi idrica, ha chiesto un intervento straordinario, con una legge speciale che consenta deroghe alle procedure ordinarie, sulla scorta di quanto fatto per il ponte Morandi. Ha poi auspicato una revisione della PAC per sostenere investimenti in tecnologie idriche ed energie rinnovabili, ricordando che le risorse idriche lucane sono sempre più minacciate dai cambiamenti climatici. In merito alla vicenda Stellantis, ha parlato di un “errore da matita blu” da parte degli ultimi governi, accusati di non aver preteso da Elkann un impegno industriale duraturo in cambio dei finanziamenti ricevuti. Ha poi espresso perplessità su un Green Deal europeo troppo teorico, che rischia di mettere in crisi l’automotive se non accompagnato da una riforma delle politiche industriali. “Sulla sanità, tema delicato e complesso, voglio essere chiaro – ha affermato – l’Italia risponde bene nelle emergenze e nelle situazioni acute, ma presenta gravi carenze nella prevenzione e nell’assistenza di prossimità, elementi fondamentali per un Paese civile che vuole ridurre il ricorso alla cura delle acuzie. Il Covid ci ha insegnato poco riguardo agli stili di vita corretti, ma la prevenzione è proprio questo: promuovere abitudini sane e intensificare le indagini di prevenzione, insieme a una maggiore attenzione alla cura di prossimità. La risposta alla domanda di salute non può più essere affidata solo all’ospedale; anzi, spesso l’ospedale può diventare un luogo dove le patologie si acquisiscono, salvo nei casi di emergenze e acuzie. Tutto il resto dovrebbe essere gestito a domicilio o in ambulatorio, e per farlo è necessario disporre non solo di personale medico e paramedico qualificato, oggi insufficiente, ma anche di strutture adeguate e di tecnologia avanzata. Le questioni da affrontare sono due: una prevenzione intensiva e mirata e un equilibrio delle risorse. Non basta avere tecnologia d’avanguardia, come ecografi di ultima generazione, se manca il personale qualificato per usarla correttamente. Solo unendo operatori competenti e tecnologia avanzata si può offrire una risposta certa e efficace alle esigenze dei pazienti. A questi ultimi va indicato un percorso chiaro di diagnosi e cura, ma né a livello nazionale né regionale questo indirizzo è stato finora ben definito o compreso. L’innovazione tecnologica è senza dubbio fondamentale, ma deve sempre essere accompagnata da competenze specialistiche adeguate. Per questo serve un nuovo piano che delinei con precisione queste iniziative, costruendo una grande alleanza tra medici di medicina generale e ospedalieri. Sul territorio, per le emergenze locali, è fondamentale un’alleanza con i medici di continuità assistenziale e le guardie mediche, che potrebbero svolgere un ruolo molto più efficace di quello attuale. La sanità è un lavoro sistematico e costante, non una serie di annunci: solo così si possono superare le tante criticità. Il mio auspicio – ha concluso Pittella – è che si possano condividere esperienze e indirizzi corretti per migliorare concretamente il sistema”.
Infine, sul ruolo del Mezzogiorno, Pittella ha rilanciato l’idea del Sud come ponte strategico verso il Mediterraneo, luogo di cultura, innovazione e civiltà dei servizi. Ha ricordato l’esperienza di accoglienza diffusa avviata in passato, respinta con “Accuse infondate di sostituzione etnica. Oggi – ha affermato – è chiaro che serviva solo a costruire soluzioni per le comunità”.
Pittella ha chiuso con una riflessione sulla legge elettorale, ritenendo fallimentare il bipolarismo e invocando un ritorno alle preferenze per recuperare il rapporto diretto tra eletti e cittadini e ridare credibilità alla politica.