Marcello Pittella: “Alla Leopolda da osservatore interessato”

LAURIA (PZ) – Marcello Pittella arriva nella sala “Brancati” di Lauria attorno alle 19,30, dopo aver partecipato alla seduta pomeridiana del consiglio regionale. Ad attenderlo ci sono molti amici, simpatizzanti e iscritti al partito democratico, insieme al segretario cittadino “reggente” Attilio Grippo. L’ex Governatore si sente a suo agio, e lo si legge in volto, e dopo aver ascoltato le riflessioni di apertura del segretario dem, prende subito la parola, chiarendo un concetto chiave: “non siamo qui per capire cosa farà o non farà Marcello Pittella, ma questa sera siamo qui semplicemente perché voglio farmi portatore di una riflessione sul nostro momento politico e partitico. Ho forti perplessità che voglio condividere con una platea di amici che mi ha visto crescere umanamente e politicamente, la quale so che saprà parlarmi in modo chiaro e valido. Sono qui innanzitutto per ascoltarvi”.

Pittella parla del Partito democratico, riconoscendone “una centralità”, il quale però ha bisogno “di una vera e propria operazione di rinnovamento dei propri quadri dirigenti”, rimarcando ancora, come già fatto in altre occasioni “quanto magari sia stato frettoloso abbracciare subito un’alleanza coi 5 stelle”, definendo questo un “Governo non politico”. Ma il consigliere regionale detta anche le linee programmatiche per un centrosinistra che deve tornare ad essere protagonista con temi e proposte serie su giustizia, sostenibilità ambientale, immigrazione, patrimoniale e cuneo fiscale, tornando a fare politica sui territori e tra la gente. La mossa di queste settimane che Pittella sta portando avanti sta proprio in ciò, una campagna di ascolto atta soprattutto a sentire umori e proposte delle varie comunità, recuperando un rapporto diretto coi cittadini.

Parla da uomo del Pd però l’ex Presidente, definendosi tale “nonostante tutto”, aprendo la sfida ai dem su proposte e programmi, criticando in maniera forte la legge sul taglio dei parlamentari definendola “scellerata”.  Su Renzi Pittella ha le idee chiare, definisce “un’operazione di straordinaria intelligenza” la strategia che ha portato, allo stesso tempo, “a un isolamento di Salvini e a uno svuotamento di Forza Italia”, in un momento in cui anche “lo stesso Zingaretti tentennava e premeva per il voto”, con Renzi che appunto “anticipa tutti e permette all’Italia di abbandonare l’orda sovranista salviniana”. Ma allo stesso tempo ammette che il leader fiorentino “non è la panacea di tutti i mali, come il Pd non è la miglior risposta a tante problematiche”.

Pittella conferma le indiscrezioni degli ultimi giorni, e afferma alla platea “che sarà alla Leopolda questo weekend”, in veste di “osservatore interessato”, intenzionato a comprendere e vedere “l’atmosfera che si respira” e per ascoltare e valutare “i 4 o 5 punti su cui baserà la sua azione politica renziana, che finora ha avuto il merito di recuperare l’anima socialista e quella centrista che un tempo era il cuore pulsante di Forza Italia”. Parla anche dell’unione ritrovata tra Leu e Partito Democratico, che “saluta con favore”, ma attacca il Pd quando afferma di aver vissuto “nell’assordante silenzio della direzione nazionale la reazione giustizialista dei 5 stelle”. Infine, l’ex Presidente chiude con un avvertimento: “Serviranno idee e proposte concrete, una spinta riformista che al Paese serve come l’aria”.