Matera2019, la forza del riscatto e un nuovo inizio per la Basilicata

Matera – Un anno intenso e straordinario per Matera e la Basilicata intera. Il 2019 è l’anno del riscatto materano prima di tutto, ma anche per la Basilicata e, con loro, un nuovo insegnamento per l’intero Mezzogiorno.

“Open future together” è la festa per la conclusione di Matera Capitale Europea della Cultura, ma per parlarvi di ciò non basterebbe ritornare al 19 gennaio (cerimonia inaugurale), oppure a quell’ottobre del 2014 in cui Matera ospitò nei primi giorni del mese i delegati per la commissione europea della manifestazione o, meglio ancora, al 17 ottobre 2014, data della ufficializzazione, o neppure ai giorni in cui si scriveva il manifesto “open future”. La vera vittoria è avvenuta quando alcuni giovani lucani ebbero l’idea che la Basilicata, grazie a Matera, avrebbe potuto scrivere una nuova pagina di storia in questo millennio dopo i centomila della “battaglia” di Scanzano. Dovremo dire loro grazie per la visione e il sogno che oggi ci permettono di vivere e raccontate una storia diversa.

19:19: Cava del Sole sta per esplodere di emozioni e brividi, i cittadini permanenti e temporanei di Matera stanno vivendo il futuro grazie ad una sinergia di suoni, magia e colori.
Lo ripetono in molti “questa sera è l’inizio di un nuovo futuro”.
Si ripercorre attraverso un video il viaggio lungo 12 mesi, dove tutti si son messi in gioco. “Un anno – dice David Sassoli Presidente del Parlamento europeo- in cui ci si è allenati affinché non si disperda ciò che è stato fatto e costruito”.

L’evento di conclusione inizia con gli interventi istituzionali, il primo è il Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Adduce, il quale ringrazia tutti, dalle forze dell’ordine ai 1500 volontari per il lavoro eccezionale svolto e afferma che “Matera deve esser capitale fino al 2033, anno in cui l’Italia avrà una nuova capitale europea della cultura”.

Segue il Sindaco De Ruggieri, rigorosamente con la fascia, e taglia l’atmosfera con una citazione latina e riferendosi agli inglesi, visti gli eventi ultimi riguardanti la brexit, afferma in modo diretto ma anche ironico che “gli inglesi non sanno cosa si stanno perdendo non vivendo Matera” e poi, a seguito del suo intervento, spesso fa riferimento all’orgoglio materano e di come questa impresa impossibile sia diventata gloria per la città.

“Questa città ha rotto con il passato, -dice dal palco con fierezza il primo cittadino,- è andata contro corrente. Matera ha fatto un’impresa impossibile, ecco la forza, l’energia e il lievito di questa città. Dobbiamo ritrovare lo stesso spirito anche nel 2020. Ritrovare questo valore collettivo che abbiamo scoperto. Questa è la vera vittoria di Matera, questa è la vittoria dei materani. Non abbiamo avuto paura di parlare all’Europa partendo dal sud, non abbiamo avuto il timore reverenziale di ritenerci indegni di una candidatura. Abbiamo coltivato quest’aspirazione e abbiamo raggiunto un traguardo insieme.”

“Abbiamo messo sul piatto della vittoria l’identità un territorio unico e universale. – conclude De Ruggieri- Questa è la forza, l’energia e lo spirito di questa serata che dobbiamo condividere e su cui costruire il futuro. Abbiamo sconfitto la rassegnazione e i fatalismi, abbiamo rotto i silenzi e trovato l’autostima di esser protagonisti, non di sceglierci il nostro futuro. Di costruirlo il nostro futuro. Questa è la grande vittoria di questa bella grande città. Che si chiama MA-TE-RA.”

Accoglienza fredda e assordante di fischi per l’ingresso sul palco del Governatore della Basilicata Vito Bardi, una minoranza definita “da stadio più che da capitale europea”, come ha riferito post evento ancora una volta il sindaco di Matera.
Nel suo intervento il Presidente Bardi ha detto: “Matera non si ferma qui, la Fondazione 2019 è solo all’inizio, continuerà quest’avventura per far sì che Matera e l’intera Basilicata possa esser attrattiva e soprattutto possa portare i giovani alla ricerca di lavoro in una situazione migliore.”

A seguire gli interventi del Ministro del Sud Provenzano e della cultura Franceschini. Entrambi spendono parole di gratitudine per il lavoro svolto e riconoscono a Matera una nuova leadership che è conquistata e che dovrà coltivare.
“Il Sud non è una causa persa, – dichiara Provenzano- investire al Sud fa bene a tutta l’Italia. Avete mostrato a tutto il mondo un altro mezzogiorno. Avete detto una cosa a noi meridionali: non dobbiamo farci vincere da disincanto, sconforto e rassegnazione. Matera ci aiuta a credere nel Sud e in noi stessi. I problemi ci sono, abbiamo bisogno di spezzare l’isolamento”

Il Ministro del Sud fa presente che sia indecente non poter arrivare in treno qui a Matera e chiede di legare la Città dei Sassi e Taranto con le ZES e che il futuro va costruito al Sud. Infine l’invito a Matera a diventare capitale delle aree interne e del mediterraneo.
Il Ministro Franceschini fa presente che solo il 20% del turismo internazionale scende sotto Roma e che questa dev’esser la nuova missione del Mezzogiorno, che deve investire in cultura e mai pensare di tagliare: “Matera non smette di esser capitale, bisogna continuare ad investire”

In seguito il passaggio di testimone, alla presenza del Ministro Franceschini, alle due città che saranno Capitali Europee della Cultura il prossimo anno: l’irlandese Galway e la croata Rijeka, presenti a Matera con le loro delegazioni e che attraverso video e parole hanno presentato i loro progetti.
Insieme al Presidente del Parlamento europeo Sassoli e grazie al battito delle bandiere, a Matera si è idealmente suscitato un uragano di cultura in tutta Europa. Il sentimento che si provava era in piazza era quello che da Matera potrà partire davvero il vento della cultura.
E infine il gran concerto finale coordinato dall’artista Manuel Agnelli con i suoi Afterhours, e che alla Cava del Sole ha visto esibirsi Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Rancore, Louis and the Yakuza, Fatoumata Diawara e Damon Albarn.
Chiusura in grande stile, per un anno da incorniciare, con la festa in Piazza Vittorio Veneto e la magia della Notte Bianca. Un anno da capitale, un anno per un nuovo inizio.