PADULA (SA) – Un importante ritrovamento archeologico aggiunge nuove pagine alla storia della città di Padula, arricchendone il patrimonio storico, identitario e artistico – culturale. La scoperta, avvenuta in località Cicirelli, a pochi passi dalla nota Certosa di San Lorenzo, ha riportato alla luce un’antica necropoli risalente al V – IV secolo a.C. La scoperta è avvenuta grazie al monitoraggio e al controllo effettuati dai carabinieri del nucleo TPC (Tutela Patrimonio Culturale) su un cantiere edile ordinario autorizzato, sul quale non era stata fatta alcuna segnalazione e che pertanto non aveva alcun vincolo archeologico o paesaggistico. Con l’avvio dei lavori, il sottosuolo ha iniziato a restituire le sue ricchezze nascoste, portando la Procura della Repubblica di Lagonegro al sequestro preventivo dell’area interessata, per preservarne gli strati archeologici e permettere alla Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino di portare in salvo, quantificare ed esaminare i reperti rinvenuti. Al termine dell’operazione sono state denunciate quattro persone: il proprietario del fondo, il committente dei lavori, e i responsabili dell’impresa esecutrice, per non aver tempestivamente denunciato il ritrovamento alle autorità competenti e per aver danneggiato, con le pale meccaniche, alcuni manufatti.

A seguito dei primi lavori di recupero e ricerca, sono state rinvenute, per un valore di circa 1 milione di euro, oltre 20 antiche sepolture, in particolare tombe “alla cappuccina” (un tipo di inumazione risalente al periodo etrusco-romano) ma anche a fossa e a incinerazione, e più di 200 reperti di inestimabile valore storico – archeologico. Si tratta per lo più di corredi funerari composti da crateri, vasellame (tra cui lekythos, lebete, stamnos e pelike a figure rosse) piatti e skiphos a vernice nera, unguentari, ollette e guttus, lucerne, monete, armi (tra cui due spiedi completi di tripode in piombo, utilizzati nei riti funebri), fibule e persino un cinturone in bronzo da guerriero. E, a proposito di guerrieri, la scoperta più peculiare e originale di tutte è certamente quella di una rara tegola in terracotta con l’incisione di un cavaliere, posta come lastra sulla testata di una delle tombe a cappuccina e che, nel ricordare la lastra tombale dipinta “Il ritorno del guerriero greco” di Paestum, rappresenta un pezzo unico per il Vallo di Diano.
L’incredibile scoperta è stata presentata oggi, alla presenza delle autorità locali e degli esperti del settore tra cui il procuratore della Repubblica Gianfranco Donadio, il comandante TPC di Napoli Massimo Esposito, e la dirigente della Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo.

L’Amministrazione comunale di Padula ha già manifestato la propria disponibilità a ospitare i reperti nella storica sede municipale, situata nel cuore del centro storico. L’assessore al Turismo Antonio Fortunati ha confermato l’intenzione del Comune di mettere a disposizione spazi adeguati per l’esposizione, con l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale della città e promuovere la conoscenza del suo passato.