“Perché Sanremo…è ivl24!”. Il nostro sguardo (semi)critico sul Festival – Prima puntata

Eccolo. Il Festival di Sanremo. E’ (finalmente) arrivato. L’appuntamento di ogni inizio anno. Ridiamoci su. E’ una scadenza imprescindibile. Come le tasse. Come l’assicurazione della macchina. E già, anche per i meno appassionati non se ne può fare a meno. Con i suoi pro e i suoi contro.

Con le sue polemiche, le mille curiosità e e i suoi innumerevoli retroscena, i presentatori, le presentatrici e i look degli artisti e non solo. Ma il Festival di Sanremo (lo vogliamo ricordare) vuol dire soprattutto canzoni. Al netto di tutto, la musica e la relativa gara sono al centro della kermesse nazionalpopolare per eccellenza, ormai giunta alla sua 70esima edizione. E qui vogliamo parlare proprio di musica, in questa speciale rubrica che seguirà il Festival serata dopo serata, canzone dopo canzone.

In questo viaggio ci aiuteranno tre giovani artisti locali, che fanno della musica il loro pane quotidiano, una delle ragioni di vita. I nostri veri e propri talent sanremesi. Ma chi sono le special guests che ci terranno compagnia da qui fino al gran finale di sabato, e che ringraziamo sin da ora per la loro gentile disponibilità? Ve le presentiamo in tutto il loro splendore (e curriculum). Chiacchieriamo con Ylenia Iorio, Federico Ferrari e Antonello Viceconti.

Ylenia Iorio

Ylenia è già molto conosciuta nel panorama musicale italiano e non solo. E’ cantante e vocal coach. Una vita vissuta sui palchi condita da esperienze in televisione, italiana e straniera. È stata concorrente di X Factor Albania, dove ha condiviso il palco con Alketa Vejsiu, una dalle donne che affiancheranno Amadeus durante una delle serate del Festival. Ha calcato un palco in Romania, durante uno dei più importanti festival romeno ed ungherese, ospite insieme ad altri artisti italiani. Ha aperto concerti e condiviso palchi con Giusi Ferreri, Gio di Tonno, Fabrizio Moro, Massimo di Cataldo. Tante sono state le sue partecipazioni in Rai ed ultima la sua presenza sul muro di All Together Now su canale 5. Gestisce una realtà musicale che si chiama “Melisma” che ha sede in Via Nazionale 15 a Tortora (CS) ed in Piazza del Popolo 10 a Lauria (PZ).

Federico Ferrari

Federico è un chitarrista di Nemoli, classe ’91, ha vissuto per diversi anni a Bologna dove ha studiato con Giampiero Martirani, chitarrista che ha collaborato con Dalla e Mia Martini. Già chitarrista degli Etnia Supersantos (band sotto la produzione artistica di Paolo Iafelice (de André, Ligabue, Capossela) con cui registra 3 album in studio, poi chitarrista dei Musica Crusca (con cui si esibisce a Praga presso l’Ambasciata Italo Ceca) e de Gli zii Dello Sposo con i quali raggiunge il palco de L’anno che verrà su Rai 1. Nel 2019 Partecipa a Casa Sanremo insieme a Ylenia Iorio e accompagna Rocco Papaleo durante le giornate del cinema lucano. Fonda il LukaniAcoustic Guitar Fest, festival dedicato interamente al mondo della 6 corde acustica. Attualmente è chitarrista degli ORI GAMI, band indie rock con cui ha registrato 3 singoli e un EP in uscita a primavera 2020.

Antonello Viceconti

Antonello ha 34 anni, in arte Marco Oro. Infermiere di professione. Cantautore e scrittore. Il cantautorato come un sogno, come una possibile via di espressione delle sue abilità. Dallo scorso mese di settembre è al lavoro con un gruppo di amici e musicisti per un progetto di brani inediti scritti da lui stesso e arrangiati dalla band lucana Stereo8 band. Il suo album avrà 9 inediti, uno di questi dal titolo “Se vorrai se vuoi” è stato già messo in evidenza attraverso un videoclip (ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=grOJ3RaAs64) prodotto dalla Sincro Produzioni di Giuseppe Ielpo.

Ci siamo. Ecco il nostro primo “interrogatorio”. La serata è iniziata con la gara dei giovani. Hanno passato il turno la giovanissima Tecla (16 anni) e il figlio d’arte Leo Gassmann. Eliminati rispettivamente gli Eugenio in via di Gioia e Fadi. Prova superata per i giovani nostrani? Un tuo giudizio.

Ylenia: “Vado spesso controcorrente… Mi era piaciuto Fadi e speravo passasse lui”.

Federico: “Conosco personalmente gli Eugenio in Via di Gioia avendo partecipato a lungo come “punta di diamante da bigiotteria” per diverse etichette nel torneo di calcetto per artisti indipendenti che si tiene a Bologna ogni anno, quindi ovviamente tifavo un po’ per loro. Ma devo ammettere che per contenuti la canzone di Tecla supera di gran lunga l’effetto un po’ “Occidentali’s karma” del brano degli Eugenio, che forse è l’unica cosa apprezzabile del brano. A livello tecnico sia per Tecla che per Gasmann prova quasi superata”.

Antonello: “Credo che dare risalto ai giovani sia un “obbligo” morale del Festival. Gli artisti che hanno passato il turno sono a mio avviso i più meritevoli”.

Passiamo ai big. Si sono esibiti i primi 16 artisti in gara. Partiamo dalla fine, ovvero dalla classifica secondo la Giuria Demoscopica (per la cronaca, un campione di 300 fruitori abituali di musica, provenienti da ogni parte d’Italia e di entrambi i sessi). Le Vibrazioni su tutti, a seguire Elodie e Diodato. Chiudono Bugo e Morgan. Un commento sul podio.

Ylenia: “Condivido la presenza di Elodie e Diodato sul podio, avrei messo Rita Pavone, che secondo me ha fatto un po’ le scarpe a tutti gli altri!”.

Federico: “Le Vibrazioni in testa confermano il bisogno del pubblico italiano di aggrapparsi a melodie sentite e risentite e che sono un marchio di fabbrica del pop italiano, “Dov’è” trova risposta in questo, è nell’indole della musica nazionale, o di ciò che si vuole far passare. A mio avviso comunque rimangono a livello musicale tra le migliori rock band italiane, probabilmente la migliore nelle performances live. Elodie nel suo stile alla Mamhood si conquista un posto che le vale più per grinta e prestanza che per capacità tecniche. Diodato meriterebbe il primo posto per espressione vocale e contenuti. A mio avviso, considerando questo nuovo modo di scrivere e cantare molto più dialogato e meno melodico, bisogna esser capaci di esprimere un concetto, non il solito concetto”.

Antonello: “Penso che il podio non sia eterogeneo, qualche altro artista meritava di stare sul podio al posto di Diodato”.

Amadeus ha voluto mixare il classico sanremese con le nuove frontiere musicali, passando ovviamente per i cosiddetti talent tv. Dopo la prima serata di esibizioni, chi sta messo meglio secondo il tuo giudizio?

Ylenia: “Le Vibrazioni…Finalmente l’esordio della lingua dei segni…Un passo avanti. La canzone mi piace, la voce di Sarcina un po’ meno. Elodie bella, brava e fresca, il pezzo suonerà in molte radio. Diodato emozionante. Achille Lauro è tanto personaggio e poca sostanza, a me piace e mi ricorda un primo “Renato Zero” posizionato nei giorni nostri. Raphael Gualazzi non si smentisce mai, bello il brano, forse sottovalutato. Riki non me lo ricordo, ciò significa che non mi ha colpito. Alberto Urso rispecchia la classicità della musica italiana, l’ho trovato un po’ sottotono, avevo delle aspettative più alte su di lui, il brano è carino e tanto “sanremese”. Anastasio scrive in un modo pazzesco, colpisce. Il pezzo mi piace. Rita Pavone è avanti e lo è sempre stata! Irene Grandi, in forma smagliante, ha cantato un pezzo pieno di cambi di tempo. Bel pezzo, brava lei e soprattutto grande Vasco (autore del brano, ndr). Masini ha cantato sè stesso, solo in una tonalità che non gli era comoda. Bello vedere Morgan sul palco del Festival, ma non mi ha convinto, forse il mio gusto richiede più ascolto per quel brano”.

Federico: “C’è un po’ di tutto in questo Sanremo, anche se c’è meno indie e molto più popular, d’altronde Amadeus sa perfettamente come portare a casa il compitino senza strafare. Ribadisco, Diodato il migliore su tutti”.

Antonello: “Elodie, Masini, Rita Pavone e Riki su tutti”.

Iniziamo a dare i voti ai primi 16 cantanti in gara. Voto più alto.

Ylenia: “Do un bel dieci a Diodato, come detto prima esecuzione molto emozionante.  Un gradino più in basso Elodie, poi a pari merito a quota 8 metto Gualazzi, Rita Pavone e Irene Grandi”.

Federico: “Diodato voto 8 per quello che vuole comunicare con il suo testo, Le Vibrazioni 7 per le qualità tecniche di Sarcina, essendo questo ancora un Festival canoro. Gli altri stanno a pari merito, sotto la sufficienza ovviamente Achille Lauro e Morgan, ma soltanto perché il secondo è l’esempio di cosa diventerà il primo tra qualche anno, un uomo consapevole di essere stato un tossico quando invece poteva fare buona musica continuando a fare il tossico ma non con lo stipendio Rai, e con il bisogno di cantarlo per riabilitarsi. Il primo musicalmente spinto ci può anche stare, vocalmente non è un usignolo: cosa mi comunica? Soltanto un eccesso che tutto é fuorché uno sballo. E mi chiedo se l’estremo sia diventato banale…”.

Antonello: “Voto 8 a Elodie”.

Mentre il voto più basso?
Ylenia: “Riki, non passa la sufficienza. Direi 5, è l’idolo di tante mie allieve, ma forse in un contesto come il festival di Sanremo, non all’altezza!”.

Federico: “Responso: Achille Lauro 4 Fluifort per endovena, ma per la voce e non per il messaggio che manda il personaggio: la valutazione è prettamente musicale. Morgan rimandato a settembre. Bugo incolpevole della vanità del suo collega“.

Antonello: “A Bugo e Morgan perché semplicemente la canzone presentata o il modo di interpretarla non mi ha dato emozioni”.

Il tuo personale podio dopo la prima serata.

Ylenia: “Diodato. Elodie. Rita Pavone/Raphael Gualazzi

Federico: “Diodato, Elodie, Le Vibrazioni. Avrei dato qualcosa in più a Rita Pavone

Antonello: “1 Elodie 2 Masini 3 Riki. Provo a spiegare: Elodie rappresenta indubbiamente insieme a Emma Marrone, Elisa e Alessandra Amoroso il presente e il futuro della musica pop italiana. Masini è un grande classico che si rinnova nel tempo, dalle prime apparizioni ad oggi ha cercato di mantenere il suo stile degli esordi cercando di riproporlo in chiave moderna. Riki presenta una bella canzone stile pop con un’efficace interpretazione”.

Nota a margine extra musicale: la prima serata del Festival si è particolarmente distinta per i due monologhi di Diletta Leotta e Rula Jebreal. Temi particolarmente sensibili

Ylenia: “Colgo l’occasione per sottolineare che, nonostante ogni anno ci sia il momento emozionante e lo scorso anno Pierfrancesco Favino non è stato da meno, ieri sera Rula Jebreal è stata toccante. Noi donne dovremmo dirle grazie!”.

Federico: “Le parole di Rula sono state dure e vere, io credo che la sensibilità non è una qualità che appartiene a tutti, bisogna avere dentro la capacità di sentire alcuni concetti, bisogna parlare per sensibilizzare, ma siamo noi stessi a dover impostare il nostro modo di pensare e agire verso una direzione di uguaglianza sociale a tutti gli effetti. Personalmente non arrivo proprio alla concezione di disparità sociale, sia nei confronti di una persona di sesso opposto che di etnia diversa. So che non tutti possono capirlo”.

Antonello: “I monologhi sono una consuetudine del Festival, appartengono a una parte non trascurabile delle giornate dedicate alla kermesse, quindi le giudico favorevolmente. Se dovessi mettere a paragone i monologhi di quest’anno con quello di Favino, sceglierei sicuramente quest’ultimo”.

Oltre 10 milioni di spettatori e 52,5% di share per la prima serata. Un boom. Nonostante le polemiche della vigilia, il Festival resta sempre un fenomeno televisivo di portata gigantesca.

Ylenia: “Il Festival di Sanremo è l’evento dell’anno! Ho avuto la possibilità di vivere i giorni della kermesse sanremese e quello che si crea in tutta la città,e non solo, profuma di bello e di musica. A prescindere dalle polemiche, non mi meraviglio che sia stato comunque seguito… Non poteva essere altrimenti!”.

Federico: “Voglio citare un commento che ho letto su Facebook: il Festival è sempre musica, sempre meglio della “Pupa e il Secchione!”. Comunque ad ogni modo un dato importante, secondo solo a Bonolis con il 54 %di share. La cosa migliore di questo Sanremo? Il ricambio generazionale dell’orchestra, nuovi bravi musicisti a confrontarsi con la kermesse popolare più seguita d’Italia”.

Antonello: “Il Festival è senza dubbio un appuntamento fisso ogni anno per chi ama la musica, è normale che un evento come questo possa riscuotere sia dei favori che delle critiche. Il mio disappunto principale è rappresentato dall’enorme dispendio di denaro pubblico e che probabilmente va a snaturare quella che è la natura primordiale del Festival di Sanremo: bisognerebbe rispettare la gente e cercare di limitare le spese, pur essendo un evento particolarmente importante e sentito”.

Siamo solo all’inizio. Tenetevi forte. Pronti a seguire insieme ai nostri talent la seconda serata. Domani si riparte.

Pubblicità